Cassazione respinge ricorso della ex pro rettrice Unigenova

Liguria

Inchiesta concorsi, da Trucco azioni a 'discapito della ricerca'

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 E' stato dichiarato "inammissibile" dalla Cassazione, con condanna al pagamento di tremila euro alla cassa delle Ammende, il ricorso contro gli arresti domiciliari presentato dalla difesa di Laura Trucco, l'ex prorettrice agli affari generali e legali dell'Università di Genova dimessasi dagli incarichi lo scorso maggio a seguito dell'inchiesta su concorsi accademici 'truccati' nella quale è indagata per turbativa d'asta, insieme ad altre persone.
    Il verdetto (sentenza 35189) nel quale i supremi giudici confermano la valutazione sul pericolo "concreto ed attuale" di reiterazione del reato, fatta dal gip del tribunale di Genova nell'ordinanza che il nove giugno ha convalidato la misura cautelare per la Trucco, e' stato depositato oggi dalla Sezione feriale della Suprema Corte e si riferisce all'udienza svoltasi lo scorso 18 agosto in camera di consiglio.
    Il gip del capoluogo ligure, scrive la Cassazione condividendo l'ordinanza di merito, ha rilevato come la professoressa Trucco "alterando il regolare svolgimento di plurimi concorsi universitari, abbia perseguito obiettivi prettamente personali di affermazione della propria posizione a discapito della crescita della ricerca all'interno dell'Università, favorendo candidati meno titolati, pur non avendo remore a esprimere nei loro confronti la propria scarsa considerazione professionale e accademica".
    "Nella valutazione del gip - prosegue il verdetto - infatti, le dimissioni consentivano pur sempre la permanenza del potere di influenza" della Trucco "nella comunità accademica e sul personale amministrativo, dimostrato con riferimento all'alterazione dei concorsi contestati ai capi F) e G) dell'imputazione cautelare, quando l'indagata aveva chiesto e ottenuto dai funzionari amministrativi dell'Università di conoscere sia i nominativi, che i titoli dei candidati, ben prima dell'insediamento della commissione giudicatrice, in modo da orientare l'andamento delle procedure concorsuali". Ad avviso del gip - che secondo gli 'ermellini' ha "compiutamente evidenziato la pluralità di elementi in base ai quali ha ritenuto attuale e concreto il pericolo di reiterazione del reato" - "le dimissioni rassegnate dalla professoressa Trucco dalla qualifica di prorettrice dell'Università di Genova, dalla Commissione giudicatrice dell'Università di Milano Bicocca, dalla Giunta e dal ph Board del Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università di Genova, non elidevano il pericolo, concreto ed attuale, di recidiva, in quanto non avevano reciso il rapporto organico" della Trucco "con l'Università".
    In base alle indagini, la docente - sottolinea il verdetto - "con una pluralità di condotte illecite accertate nell'arco temporale di quasi due anni e tese a consolidare il proprio potere di influenza nell'ambito accademico", avrebbe "alterato l'andamento di plurimi concorsi universitari".
    Lo scorso 24 agosto, secondo quanto reso noto dalla difesa della Trucco rappresentata dai legali Gennaro Velle e Maurizio Mascia, un successivo ricorso della 'prof' contro i domiciliari scattati il 10 giugno sarebbe stato accolto dal giudice di merito Riccardo Ghio ma l'indagata non e' ancora in libertà in quanto il provvedimento a lei favorevole non le sarebbe stato notificato e per questo i suoi difensori hanno annunciato una denuncia per omissione di atti d'ufficio. (ANSA).
   

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