La delibera della regione con il piano per la gestione emergenza
La Regione Liguria riapre da oggi alle attività outdoor nelle zone colpite dalla peste suina africana ma con alcuni accorgimenti. Regole semplici, come la disinfezione delle scarpe e delle ruote delle bici o il divieto di parcheggio sui prati, per evitare il diffondersi del virus contenute nell'ordinanza con il piano regionale di interventi urgenti per la gestione deliberata dalla Regione.
"E' un passo importante - ha sottolineato il presidente Giovanni Toti - che ridà libertà alle zone colpite. Non è un ritorno alla piena normalità ma un passo per tornare a riusare il nostro entroterra. Sarà un percorso ancora lungo, con interventi più strutturali ma siamo sulla strada giusta con l'obiettivo finale che è quello della eradicazione della peste suina".
Il nuovo piano regionale dispone una nuova zonizzazione in base alla nuova normativa europee. La prima, denominata area di circolazione attiva, comprende i 17 comuni dove sono state ritrovate carcasse infette e dove non si potrà uscire dai sentieri tracciati e non saranno ammessi gruppi con più di 20 persone. La seconda, chiamata area ad alto rischio, dove si potrà andare su tutti i sentieri con gli accorgimenti dovuti.
Fra le strategie di contenimento ad ampio raggio individuate dal documento, è prevista la realizzazione di sbarramenti lungo le strade statali n.35 "Giovi" e n.456 "Turchino" e di una delimitazione a basso impatto della zona cuscinetto tra l'area di circolazione attiva del virus e l'area infetta. Verranno potenziati altri 50 chilometri di reti lungo le autostrade A26 e A7.
"La maggiore novità del Piano - spiega il vice presidente della Regione Liguria Alessandro Piana - è il via libera all'outdoor. Una riapertura arrivata a coronamento dell'impegno e dei sacrifici portati avanti per ottenere le condizioni di sicurezza che questa situazione richiede necessariamente".
Il passaggio successivo sarà quello di predisporre con i vari ministeri i ristori da chiedere per le attività che hanno subito un danno economico con le chiusure. (ANSA).