Bruzzone: "Meno diagnosi anche per la pandemia"
(ANSA) - GENOVA, 01 DIC - "Nel 2020 in Italia sono stati diagnosticati 1303 casi di Hiv, una cifra che equivale all'incirca alla metà dei casi diagnosticati l'anno precedente", ma secondo Bianca Bruzzone, dirigente del dipartimento di igiene dell'ospedale San Martino di Genova, intervenuta nel corso del convegno organizzato oggi a palazzo Tursi per la giornata mondiale della lotta all'Aids, "Il Covid ha avuto sicuramente peso sulla diminuzione delle diagnosi, così come nelle diagnosi tardive".
In Liguria, spiega, nel 2020 sono stati registrati 69 nuovi casi di Hiv, contro i 51 del 2021, e 17 i casi di Aids. "Inoltre due terzi delle diagnosi sono state tardive - continua Bruzzone - e un terzo di chi ha scoperto di avere l'Hiv lo ha scoperto per l'insorgenza di sintomi". Ricordando l'importanza di una diagnosi precoce per affrontare la malattia con terapie efficaci, l'epidemiologa ha ricordato che, comunque, la diminuzione di casi di hiv e Aids è in corso dal 2012, non solo per "ritardi di notifica" ma anche grazie alle terapie preventive che portano alla soppressione virale.
Per quanto riguarda le modalità di contagio, "si tratta di persone prevalentemente tra i 20 e i 24 anni, soprattutto maschi che hanno fatto sesso con altri maschi, le infezioni trasmesse per via omosessuale restano molto maggiori di quelle per via eterosessuale". (ANSA).