Circa 200 persone in tensostruttura anti covid
Si è conclusa la prima udienza del secondo incidente probatorio, quello dedicato alle cause del crollo del ponte Morandi, mentre il primo era servito a cristallizzare lo stato di salute del viadotto al momento del disastro. L'udienza riprenderà domani ma potrebbe essere sospesa mercoledì o giovedì per consentire ai legali e consulenti degli indagati di acquisire il materiale e studiarlo. Circa 200 persone, tra avvocati, periti e consulenti, familiari vittime, pm e giudice, hanno preso posto nella tensostruttura allestita a tempo record nell'atrio del tribunale per garantire il rispetto delle norme anti Covid. Nel corso della mattinata alcuni legali delle difese hanno sollevato delle eccezioni sul mancato deposito e messa a disposizione dei file sorgente del software usato dai periti per i calcoli del tiraggio del trefolo, chiedendo un rinvio idi 15 giorni. Dopo un'ora in camera di consiglio per decidere, il giudice per le indagini preliminari Angela Nutini ha disposto il deposito e l'acquisizione del software. Non ha invece rinviato l'udienza facendo cominciare subito la relazione e discussione sulla prima parte della perizia. Il software verrà consegnato entro venerdì e gli avvocati potranno studiarlo.
Il giudice per le indagini preliminari Angela Nutini ha fissato udienze tutti i giorni, compreso il sabato, per tutto il mese di febbraio. Questa fase è una vera e propria anticipazione della prova con tanto di contradditorio tra le varie parti. Il secondo incidente probatorio serve a stabilire le cause che hanno provocato la tragedia. Il primo, che si era concluso lo scorso luglio, aveva cristallizzato lo stato del viadotto, in base ai reperti, al momento del crollo. La procura ha iscritto nel registro degli indagati 71 persone tra ex dirigenti e tecnici di Autostrade e Spea (la società che si occupava delle manutenzioni) e dirigenti del ministero delle Infrastrutture e del provveditorato, oltre alle due società. Le accuse, a vario titolo, sono di omicidio colposo plurimo, crollo doloso, attentato alla sicurezza dei trasporti, falso, omissione d'atti d'ufficio, rimozione o omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro.
Oggi parleranno i periti del gip che illustreranno la relazione depositata a fine dicembre. Nel documento, i super esperti hanno sottolineato che già l'ingegnere Morandi aveva messo in luce una serie di difetti di esecuzione del progetto ma, soprattutto, avevano indicato nella mancanza di manutenzione la causa del crollo. "L'aspettativa è grande - ha detto all'ingresso l'avvocato Francesco Tagliaferri che difende l'ex amministratore delegato di Spea Antonio Galatà - poi vedremo".
"Vedermi faccia a faccia con Giovanni Castellucci (che potrebbe assistere alle udienze) sarà scioccante - ha detto Emmanuel Diaz, fratello di una delle vittime - ma non è solo lui il responsabile, era un sistema e la verità emergerà, ci sarà una giustizia esemplare".
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