Covid il punto in Liguria, prosegue trend positivo

Liguria

Contagi in calo, meno pressione su ospedali ma ci sono 22 morti

 Ci sono altre 22 vittime del covid in Liguria, anche se prosegue la discesa degli ospedalizzati: -62 a 1.238 totali, con 123 malati in terapia intensiva, due in più di ieri. E procede anche la minor crescita dei positivi: 460 i nuovi contagiati emersi dopo 5.831 tamponi effettuati. E' quanto emerge dal bollettino quotidiano di Regione Liguria sulla base del flusso dati tra Alisa e il ministero. I decessi sono stati registrati tra il 7 e il 23 novembre, nei diversi ospedali regionali. Tra i 68 e 97 anni le vittime. Il presidente della Regione Giovanni Toti ha evidenziato che "è stata una buona giornata" e che "continua il trend postitivo".
    Si riduce infatti la pressione sugli ospedali. Il pronto soccorso dell'ospedale Villa Scassi, l'ospedale di riferimento covid per il ponente di Genova, oggi pomeriggio ha registrato un calo del 70% degli accessi rispetto al picco della pandemia tre settimane fa, passando da una media di 150-160 visite in contemporanea a 45. Sono 24 i pazienti in osservazione breve intensiva in corso al Villa Scassi, erano oltre cento fino a due-tre settimane fa. Anche il pronto soccorso dell'ospedale Galliera di Genova che durante il picco covid era stato costretto a utilizzare la camera calda delle ambulanze per ospitare i pazienti sulle barelle ha liberato l'area da cinque giorni.
    Il presidente Toti pensa al Natale e chiede che non venga sacrificata la stagione sciistica. "Una classe dirigente che guadagna migliaia di euro, dal salotto di casa decide qual è il lavoro che vale e quale no. Quello che piace a loro è lavoro, quello che non piace non lo è. La Svizzera apre domani i suoi Ski Resort" dice. "Francia, Austria e Slovenia decideranno nelle prossime ore. - continua - Se la scienza deve guidare allora guardiamo i numeri dei decessi, dei ricoverati, di coloro che hanno perso la loro attività e che oggi vivono a stento di sussidi".
    Secondo il presidente ligure "a pagare il prezzo più alto di un Natale a luci spente sarebbero, oltre ai negozi, le strutture impegnate nell'alloggio, i bar e i ristoranti, proprio le attività che sono già le più colpite dalle misure restrittive di queste settimane. Quello che stupisce è chi ancora, nonostante i dati e le evidenze, continua a demonizzare il Natale senza preoccuparsi delle conseguenze e dei settori che rischiano di perdere tutto".
    Il capogruppo in consiglio regionale di Linea Condivisa Gianni Pastorino invece pensa ai detenuti e annuncia una nuova visita al carcere di Genova a Marassi "per prendere cognizione delle condizioni del carcere in una situazione come quella che stiamo vivendo da pandemia da Covid-19. Al 30 ottobre risultavano presenti in tutti gli istituti di pena liguri 1.439 detenuti, per una capienza prevista di 1049 posti, a Marassi 708 i presenti su 450 posti regolamentati". (ANSA).
   

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