Preoccupa che Autorità portuale non risolva nodi
(ANSA) - GENOVA, 05 OTT - Saranno almeno 50 mila le giornate di lavoro in meno effettuate dai lavoratori della Compagnia Unica Lavoratori Merci Varie (Culmv) del porto di Genova nel 2020 rispetto al 2019 a causa dell'emergenza coronavirus. E' la previsione del consiglio dei delegati della compagnia e dei sindacati Filt Cgil, Fit Cisl e Uil Trasporti, che chiedono "un confronto urgente con l'Autorità portuale e i terminal operators per affrontare e superare questo momento".
"I conti della crisi economica generata dalla pandemia sono impietosi e i lavoratori aspettano da troppo tempo: la pazienza è finita. - rimarcano Culmv e sindacati in una nota congiunta - Calano il numero delle navi in transito nel porto (-20%), le tonnellate di merci (-17.8%) e il totale dei container movimentati (-13.8%), crolla il numero dei passeggeri (-60.5%), praticamente azzerate le crociere (-87.9%)".
"Bastano questi numeri a spiegare chiaramente le nostre preoccupazioni, ma ancor più ci preoccupa che l'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale non abbia ancora risolto i nodi centrali a tutela della continuità aziendale della CULMV. - continuano - Nei tempi brevi devono essere definiti l'adeguamento tariffario e la chiusura del bilancio 2019, l'adeguamento dell'accordo di investimento anche a fronte del piano di risanamento che va avanti". (ANSA).