"Tariffe alte senza manutenzioni", altra inchiesta su Aspi

Liguria

L'indagine passa da Genova a Roma. La società respinge le accuse

(ANSA) - GENOVA, 06 SET - Una nuova inchiesta su Autostrade per l'Italia trasferita da Genova a Roma. Si tratta di una indagine sul rapporto fra l'aumento delle tariffe e la carenza delle manutenzioni. E, più in generale, della violazione della concessione tra lo Stato e la società concessionaria. Chi ha presentato l'esposto - comitati di commercianti danneggiati dal crollo del Ponte Morandi e associazioni che rappresentano gli autotrasportatori - aveva anche chiesto il sequestro delle quote di Autostrade per l'Italia, nelle settimane più calde della trattativa sull'ingresso di Cassa depositi e prestiti nell'azienda e la cessazione del contenzioso sulla revoca. Il giudice per le indagini preliminari Angela Nutini ha respinto la richiesta. Mentre la Procura di Genova, ha valutato di interesse il materiale depositato, senza tuttavia ravvisare un nesso causale con il tema delle manutenzioni autostradali: un parere che fa cadere la competenza di Genova e sposta tutto nella Capitale, dove ha sede Autostrade per l'Italia. Per questo il fascicolo è stato trasmesso ai colleghi romani. Ma in più occasioni la società ha respinto ogni accusa relativa ai risparmi e alle presunte carenze sulle manutenzioni. "Le spese di manutenzione non hanno mai subito flessioni e nel 2017 e nel 2019 sono state rafforzate. Il Morandi è stato oggetto di monitoraggio continuo, oltre che di manutenzione assidua. Fra il 2015 e il 2018 (fino al 14 agosto) ci sono stati sul ponte 926 giorni-cantiere per un importo di 9 milioni", dice Aspi ricordando di aver speso per lavori su ponti, viadotti, gallerie 1,3 miliardi con una spesa media annua di 94,4 milioni, pari a 2,6 volte il valore medio delle spese effettuate prima della privatizzazione, 36,4 milioni". (ANSA).
   

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