Sfollati, assicurare indennizzi per case

Liguria
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Lettera a ministero, priorità è modificare articolo 1 decreto

Assicurare un piano di indennizzi per tutte le case che dovranno essere demolite nell'ambito della realizzazione del nuovo ponte stradale sul Polcevera, garantendo la "copertura finanziaria". E' quanto chiede il Comitato Sfollati Ponte Morandi in una lettera inviata a Montecitorio e al Ministero dei Trasporti, in cui si evidenziano "le perplessità e le aspettative deluse riscontrate in questa versione del decreto".
    In dettaglio gli sfollati ritengono fondamentale cambiare l'articolo 1 del decreto, inserendo anche il piano indennizzi e la copertura finanziaria, "magari acquisendola dal concessionario del tratto autostradale". "Queste voci dovranno essere correttamente ripartite - si legge nella lettera - per tutti gli sfollati della zona rossa". Inoltre si chiede di prevedere che lo Stato anticipi gli indennizzi, qualora il concessionario non faccia fronte alle spese per l'acquisizione dell'area sotto il ponte Morandi.

Federbeton, struttura può essere ripristinata - "Il Ponte Morandi di Genova può essere ripristinato. E' la soluzione più rapida e sostenibile, i materiali ci sono". E' quanto sostengono i referenti tecnico-scientifici di Federbeton - federazione che, nell'ambito di Confindustria, rappresenta la filiera del cemento e del calcestruzzo - invitando le autorità a "prendere in considerazione anche l'ipotesi di valutare la fattibilità del ripristino di un'opera che negli anni '60 ha saputo stupire il mondo". "Le soluzioni e le capacità per un intervento in questo senso - aggiungono - ci sono tutte".

Ordine commercialisti, meglio Zona economica speciale - Accantonare l'ipotesi di istituire a Genova una 'Zona logistica speciale' e puntare invece sulla 'Zona economica speciale'. È quanto propone l'Ordine dei Commercialisti di Genova, con il sostegno di Confindustria, sulla base del parere di uno studio legale (professor Francesco Sciaudone e avvocato Andrea Neri) specializzato in diritto della Comunità Europea: "Con la con la Zes nelle aree genovesi sarebbe possibile favorire lo sviluppo delle attività delle imprese già presenti e nuovi insediamenti industriali e investimenti, in virtù della previsione di speciali condizioni di operatività più favorevoli rispetto al regime ordinario".  

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