Metello Mazzei morì 23enne in campo concentramento in Germania
(ANSA) - MONTEMURLO (PRATO), 01 NOV - Sono tornati a casa, a Montemurlo (Prato), i resti del brigadiere dei carabinieri Metello Mazzei, dato a lungo per disperso dai familiari e di cui invece ricerche recenti hanno individuato la sepoltura in Germania, dove era stato internato nel campo di concentramento di Dorsten. Metello Mazzei aveva detto di 'no' ai tedeschi, decise di non collaborare, fu messo agli arresti e quindi deportato in Germania dove morì a 23 anni, il 3 marzo 1944, in prigionìa. Ne erano state perse le tracce dall'armistizio dell'8 settembre 1943, che lo colse a Tirana (Albania) dove prestava servizio in un reparto motorizzato dei carabinieri, poi documenti storici valorizzati in questi ultimi anni hanno permesso di rintracciarne la tomba in Germania, al cimitero militare italiano di Amburgo da dove i resti sono stati rimpatriati. Metello Mazzei morì per gli stenti, la fame e la tubercolosi nell'ospedale per i prigionieri italiani.
Una cerimonia ufficiale alla caserma 'Perotti' di Coverciano (Firenze) ha riconsegnato l'urna coi resti del brigadiere pratese ai nipoti di Mazzei. Con loro c'era un amico di infanzia del brigadiere, Dante Nesi, 100 anni, pure lui si era arruolato nei carabinieri. I resti sono stati tumulati nel cimitero a Montemurlo. (ANSA).