A festa consolato a Milano per Giubileo platino di Elisabetta
(ANSA) - MONTEMURLO (PRATO), 17 GIU - Un clochard ritrova la sua 'identità' grazie a un'agente della polizia municipale che prende a cuore il suo caso. E' la vicenda di 'Peter l'inglese', 75 anni, il senza casa conosciuto da tutti a Montemurlo, comune del Pratese, e di Beatrice Giusti, in forza alla municipale della cittadina, ieri premiata a Milano nel corso della festa organizzata dal consolato inglese all'ippodromo di San Siro per il Giubileo di platino della Regina Elisabetta, come segno di riconoscenza.
A Montemurlo, ricorda il Comune rendendo nota la storia, basta dire 'Peter l'inglese' e tutti capiscono di chi si sta parlando. Sono almeno 30 anni che vive in una tenda in un campo poco sotto la Rocca del Comune. Un uomo descritto come "gentile, garbato, educato anche se molto riservato e schivo, soprattutto nel parlare di sé". Lo scorso autunno Peter ha tuttavia iniziato ad accusare problemi di salute. Alla fine convinto ad andare in ospedale a Prato, si è posto il problema dell'identificazione.
Di lui si fatta così carico Beatrice Giusti che ora racconta: "Di Peter a Montemurlo si sapevano solo poche cose. Si diceva che era arrivato dalla Calabria dove lui o il padre giocavano a golf. Una persona tranquilla e dunque mai fotosegnalata dalle forze dell'ordine. Così mi sono messa in contatto con il consolato britannico di Milano per cercare di dare un'identità a Peter. Ho ricevuto grande collaborazione e finalmente a dicembre è arrivato un certificato di nascita che dava a Peter un cognome e una data di nascita (è del 1947). Un passaggio fondamentale per il rilascio della carta d'identità e la possibilità di avere assistenza sanitaria". Beatrice in questi ultimi mesi ha sempre continuato a seguire con attenzione le vicende di Peter, che, grazie ad una vera e propria catena di solidarietà, successivamente è stato ricoverato in una rsa pratese. (ANSA).