Saggio Stolfi, viaggio narrazioni antichi con occhio al Covid
(ANSA) - FIRENZE, 13 GEN - Un percorso nella letteratura classica per seguire le narrazioni che gli antichi elaborarono delle loro epidemie, reali o immaginarie. E' 'COME SI RACCONTA UN'EPIDEMIA. TUCIDIDE E ALTRE STORIE' (CAROCCI, 139 PAGINE, 16 EURO), libro in uscita il 20 gennaio, scritto da Emanuele Stolfi, professore ordinario di diritto romano e diritti dell'antichità all'Università di Siena dove insegna fra l'altro diritti greci e diritto e letteratura.
L'autore, mantenendo uno stretto contatto con le fonti ma nel modo più piano, accessibile anche per i 'non addetti ai lavori', muove dal racconto più 'moderno', quello di Tucidide, procede a ritroso sino all'inizio dell'Iliade, per poi passare all'Edipo tiranno di Sofocle e al poema Sulla natura delle cose di Lucrezio, senza dimenticare i principali episodi che si ebbero nell'impero romano, dagli anni di Tito e poi di Marco Aurelio sino a Giustiniano. Nel volume si offre così, accanto a una ricostruzione storica dei vari morbi, soprattutto un'analisi delle interpretazioni che essi suscitarono: con approcci anche sensibilmente diversi, ma quasi sempre riconducibili ad alcuni quesiti e motivi di fondo. Così la 'peste' si fa questione etica e talora religiosa ancor prima che biomedica, interagisce col potere e interpella molteplici saperi, per assurgere a metafora potente e polisemica, oltre che costituire un male ricorrente, per vari aspetti accostabile alla guerra.
Impostazioni e chiavi di lettura che, si fa presente, al di là dell'enorme distanza degli scenari materiali e cognitivi hanno ancora molto da dire per chi rifletta criticamente sulla drammatica esperienza della pandemia di Covid-19. (ANSA).