Regali di Natale: gli italiani li comprano sempre di più online?

Nei giorni prima di Natale, i negozi brulicano di clienti alla ricerca del regalo perfetto o, quantomeno, di un regalo che possa piacere allo zio antipatico che vedi una volta l’anno. Ma negli ultimi anni, molte persone hanno preferito rinunciare alla frenesia degli acquisti natalizi e comprare gli ultimi doni direttamente dal divano di casa. “Rispetto al 2023 – spiega Valentina Pontiggia, direttrice dell’Osservatorio eCommerce B2c – gli acquisti online sono aumentati del 6%. Per l’esattezza gli italiani hanno speso su internet 58,8 miliardi di euro, suddivisi in due componenti. Circa 38 miliardi sono stati impiegati per comperare prodotti, dai libri agli articoli di bellezza. Specificatamente, crescono i settori dell’arredamento e del beauty, mentre si arrestano l’elettronica e l’editoria. Gli altri 20,6 miliardi, con un aumento di otto punti percentuale dall’anno precedente, sono stati utilizzati per acquistare servizi. Quindi nei settori del turismo, del trasporto e del ticketing per eventi”. Come si legge dal rapporto dell’Osservatorio eCommerce B2c, il 41% degli intervistati effettua acquisti online settimanalmente, mentre il 32% almeno due volte al mese. Esiste un tempo dedicato alle spese, che per 7 acquirenti su 10 corrisponde ai momenti di relax, come la sera dopo cena o il fine settimana. Seppure un intervistato su due afferma di acquistare online quando capita, ci sono delle occasioni particolari che portano all’aumento della spesa su internet. Il 36% degli acquirenti, infatti, si rivolge all’eCommerce per comprare regali e il 24% di questi ultimi in vista del Natale. Una tendenza che aumenta di anno in anno, tanto da chiedersi se sostituirà la tradizione dello shopping fisico e le motivazioni di questo fenomeno. La nuova frontiera dello shopping: l’omnicanalità “Le persone sono sempre più abituate ad avere un’esperienza di acquisto che integri canali diversi”. A parlare è Chiara Bacilieri, esperta di psicologia applicata al marketing e al lavoro e docente di Consumer Behavior all’Università Cattolica di Milano. “Il percorso di acquisto – spiega – non è più lineare, ma attraversa luoghi sia virtuali che fisici. Per questo dobbiamo parlare di omnicanalità. Oggi nessuno acquisterebbe un brand che non disponga di una molteplicità di canali, shop online, presenza sui social e negozio fisico, e che non permetta di navigare con flessibilità da un canale all’altro. Questo risponde al bisogno dei consumatori di gestire in autonomia la propria esperienza di acquisto”. Per Bacilieri il successo dell’eCommerce si deve a una moltitudine di fattori. “L’acquisto online dà la possibilità di maggiore controllo, soprattutto riguardo alle informazioni cui è possibile accedere. Su internet posso mettere a confronto una miriade di alternative, mentre nel negozio fisico la possibilità di scelta è minore. Questo non toglie che io possa studiare i prodotti nel negozio fisico e poi acquistare online. L’omnicanalità permette una flessibilità e una fluidità che sono al centro delle necessità degli acquirenti”. Un elemento da non sottovalutare, nell’accordare la preferenza all’eCommerce, è il risparmio di tempo. “Ovviamente – commenta Bacilieri – comprare su internet permette di concentrare l’esperienza di acquisto in pochi momenti limitati, magari mentre si sta facendo qualcos’altro, e questo ben si sposa con le abitudini frenetiche della nostra società. La sfida dei brand, oggi, è fornire al consumatore più piattaforme, online e fisiche, che permettano di ottimizzare i momenti di acquisto e rispondere alle esigenze dei clienti”. Quante aziende italiane sul web Al momento, le aziende italiane che si sono dotate di un sito eCommerce sono 88mila. Tra queste il 33% sono società di capitale che hanno dai 6 ai 10 anni, mentre il 30% hanno dagli 11 ai 25 anni. Appena il 2,5% delle aziende più giovani, con meno di due anni, si è dotata di uno shop online, mentre solo il 3% di quelle storiche, con oltre 50 anni di attività, ha la propria piattaforma eCommerce. “Il motivo – spiega Valentina Pontiggia – è che vendere sul web non è semplice. Devi investire in tecnologia e avere competenze di marketing. Devi riuscire a farti trovare, gestire la logistica e le consegne. Tuttavia, almeno a mio parere, non puoi più permetterti di non essere presente su internet. E posso dire che vedo molta meno diffidenza, rispetto a qualche anno fa, delle aziende verso l’eCommerce. Si sta capendo che l’online ha i suoi punti di forza e si sta cercando una via per metterlo in sinergia con la vendita fisica”. Andare per negozi è una tradizione dura a morire La domanda che ci poniamo è se lo shopping online sostituirà quello fisico e se, tra qualche anno, i negozi sotto Natale si svuoteranno. “Non credo – risponde Chiara Bacilieri – che verrà mai meno la tradizione di andare in giro per negozi. Il fatto è che gli acquisti online e quelli in negozio rispondono a due necessità diverse. Se comprare online permette di risparmiare tempo e avere più scelta, appagando il bisogno di funzionalità, acquistare nei punti vendita è legato ad esperienze più edonistiche. Guardare le vetrine o passeggiare in un centro commerciale sono modi per trascorrere il tempo e rilassarsi, al di là che si finalizzi un acquisto o meno”. Anche per Pontiggia le compere online non sostituiranno quelle fisiche, nonostante la loro incidenza aumenti nel periodo delle Feste. “In concomitanza col Natale molti acquirenti si rivolgono all’eCommerce, per questioni di reperibilità dei prodotti e praticità. Ma questi acquirenti non si affidano solo agli acquisti online, ma li accompagnano allo shopping nei punti vendita fisici. Infatti, chi compra maggiormente online non rinuncia agli acquisti fisici, ma generalmente si affida a entrambi i canali e spende di più di chi non compra su internet. Infine ricordiamoci che, per ora, l’online rappresenta solo l’11% del mercato”.

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