Truffe sull’IVA, il poco invidiabile primato di Italia e Germania. Il report

Berlino e Roma sono le capitali europee delle frodi sull’Iva. Non le città di per sé ma gli Stati che rappresentano. L’ultimo rapporto della Procura europea dice che sono le irregolarità sull’imposta sul valore aggiunto il principale problema contro gli interessi finanziari dell’Unione europea e che Italia e Germania anche nel 2024 sono i Paesi che di gran lunga generano il maggior numero di indagini e condanne in merito. Il Rapporto annuale della Procura registra tutte le indagini che - su segnalazione sia di cittadini sia di istituzioni nazionali - sono state svolte da Eppo relativamente alle frodi contro il bilancio dell’Unione europea e reati contro gli interessi finanziari, comprese le frodi riguardanti fondi Ue superiori a 10 mila euro e quelle sull’Iva transfrontaliera che comportano un danno economico superiore a 10 milioni di euro. La situazione a fine anno Alla fine dell'anno scorso presso gli uffici Eppo erano più di duemila le indagini ancora attive, per un danno economico per l’erario stimato intorno ai 25 miliardi di euro. La maggior parte di esse riguarda casi sospetti di frodi relative a spese dei fondi Ue non legate ad appalti pubblici, ma sono quelle che implicano l’evasione dell’imposta sul valore aggiunto a costituire il danno maggiore ai bilanci comunitari. Sebbene rappresentino solo il 20% del totale, il controvalore di questo tipo di frodi equivale a più della metà , pari a 13,15 miliardi di euro. Se non visualizzi il grafico, clicca qui: https://public.flourish.studio/visualisation/22192800/ Iva, un problema italo-tedesco Come si può vedere chiaramente nel grafico, c’è una evidente sproporzione nella geografica delle indagini sull’evasione dell’Iva. In Germania sono state segnalate, ed erano ancora attive a fine 2024, 179 indagini su infrazioni relative al corretto pagamento dell’Iva, e in Italia 149. Il terzo Paese per numero di indagini in corso è il Portogallo con solo 21 casi. La Francia, per trovare un termine di paragone compatibile per dimensioni con Italia e Germania, ne ha solo 20 aperte. L’Italia purtroppo, primeggia per quel che riguarda il danno economico derivato da questo tipo di frodi. I casi italiani valgono 4,65 miliardi di euro, mentre quelli tedeschi, benché più numerosi, ammontano a un controvalore totale di 3,89 miliardi. Se non visualizzi il grafico, clicca qui: https://public.flourish.studio/visualisation/22185676/ Beni e criminali Le frodi IVA analizzate da Eppo nel 2024 si sono verificate principalmente attraverso la vendita di prodotti elettronici come smartphone, accessori, dischi rigidi, nonché di auto usate, oro, prodotti di lusso, carburante, polimeri, beni di consumo quotidiano, prodotti digitali come licenze software e servizi vari. A perpetrarle sono stati, secondo i risultati delle indagini Eppo, “gruppi criminali organizzati in quello che sembra essere un ecosistema fraudolento, che consente loro di mescolarsi con commercianti legittimi”. La sofisticatezza di queste reti criminali mira a consentire l'interazione con imprenditori onesti e il riciclaggio di denaro proveniente da vari reati, facendo sembrare queste attività legittime. “Di conseguenza - chiosa il report - l'uso della frode IVA per riciclare denaro è diventato un metodo sempre più popolare per ripulire e generare entrate illegali”. Le indagini pendenti Per quel che riguarda l'Italia, a fine 2024 risultavano ancora pendenti 764 indagini relative a tutte le tipologie di reato, comprese le truffe sull’IVA, per un danno totale stimato di oltre 7 miliardi di euro, un poco encomiabile record europeo. Va rilevato, infatti, che si tratta dei numeri di gran lunga più consistenti in Ue: su un totale di quasi 25 miliardi di danno stimato in tutti gli Stati membri partecipanti, l’Italia da sola ‘pesa’ quasi per un terzo. Il 2025 si è aperto con 175 casi che sono in fase di giudizio presso un tribunale, mentre 28 sono le condanne in primo grado e 24 le sentenze definitive, 22 delle quali conclusesi con una condanna e 2 con l’assoluzione. Sono stati emessi ordini di congelamento beni per un valore di 1,8 miliardi e definitivamente congelati beni pari a 605 milioni di euro. Il bilancio dell’Eppo Durante il corso del 2024, agli uffici della Procura europea sono state elaborate 6.547 denunce di reato di tutte le tipologie, con un netto incremento rispetto all’anno precedente. Sulla base di tutte le informazioni disponibili sono state avviate 1.504 indagini, ovvero quasi il 10% in più rispetto al 2023. Questo aumento è dovuto principalmente alla combinazione di una migliore cooperazione tra l'Eppo - un Ufficio indipendente Ue operativo da poco e relativamente ancora poco conosciuto - e le autorità nazionali competenti. Nel 2024, con 205 incriminazioni presentate , la Procura europea ha portato più autori di frodi Ue a giudizio di fronte ai tribunali nazionali. E i giudici hanno concesso ai procuratori ordini di congelamento per un valore complessivo di 2,42 miliardi di euro, mentre il valore dei beni effettivamente congelati durante l'anno è ammontato a 849 milioni.

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