La Gen Z starà peggio delle precedenti generazioni?

Costo della vita sempre più alto, stipendi fermi e salute mentale sempre più precaria. Sono questi alcuni dei motivi per cui la cosiddetta generazione Z - quella dei nati tra il 1997 e il 2012 - potrebbe trovarsi in difficoltà socio-economiche ancora più gravi rispetto a quella precedente, i Millennial, che già secondo diversi studi erano la prima generazione da decenni a stare peggio dei propri genitori nel mondo occidentale. Il Financial Times e il Washington Post hanno analizzato diversi parametri socio-economici legati alla vita della Gen Z negli Stati Uniti e nel Regno Unito. Il costo della vita aumenta, gli stipendi meno Se i Millennial diventarono adulti negli anni della Grande Recessione, la Gen Z lo sta facendo nel pieno della crisi inflazionistica post-pandemica. Nonostante i giovani americani di oggi vadano di più all’università e abbiano più opportunità lavorative rispetto alla generazione precedente, il costo della loro vita si è alzato considerevolmente: affitti e case costano il 30% in più rispetto a dieci anni fa, e altre spese necessarie come l’assicurazione sanitaria e per l’automobile sono addirittura raddoppiate. Nel frattempo, gli stipendi si sono alzati solo del 25%. Per gli stessi motivi, oggi nel Regno Unito un terzo delle persone di età compresa tra i 25 e i 27 anni vive ancora con i genitori: vent’anni fa era un quinto. Nel 2004 il 24% degli under 25 possedeva una casa, contro il 10% attuale. La maggior parte dei Gen Zers è dunque costretta a vivere in affitto: lo fa il doppio di loro rispetto ai Millennials. Al contempo, all’inizio del 2024 l’inflazione relativa agli affitti è aumentata della percentuale record di quasi il 10%, portando i giovani a destinare in media quasi la metà del proprio stipendio al costo della propria abitazione. La stessa tendenza si registra anche negli Stati Uniti, dove la Gen Z spende in affitto quasi tre volte tanto rispetto al resto della popolazione. Ovviamente, queste difficoltà economiche si riflettono sulle decisioni e lo stile di vita. Nel Regno Unito l’età media in cui si compra casa è la più alta di sempre, 34 anni, e il tasso di fertilità per i giovani tra 20 e 30 anni è il più basso da quando esistono dati disponibili, ovvero gli anni ‘60. Se aumentano le spese per le necessità di base, diminuiscono quelle per i prodotti non necessari e di lusso. Tra questi ci sono le bevande alcoliche: in media, i giovani britannici astemi sono il doppio rispetto al resto della popolazione. Un terzo dei maschi e il 19% delle femmine di età compresa tra 18 e 24 anni non beve alcolici. Secondo il Financial Times, gli effetti delle difficoltà economiche - e le conseguenze della pandemia - stanno sempre più esercitando un impatto negativo sulla salute mentale dei giovani. Tra il giugno 2021 e il giugno 2024, le richieste di prestazioni sanitarie di carattere psichiatrico nel Regno Unito sono raddoppiate: un aumento che secondo gli esperti non è dovuto solo alla maggiore propensione a parlare dei propri disagi mentali da parte dei più giovani, ma anche a un concreto peggioramento della loro salute mentale.

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