Con la discesa dei tassi d’interesse, a seguito dei tagli della BCE di settembre e ottobre, mutui e prestiti stanno diventando più convenienti; ma c’è anche il rovescio della medaglia: chi cerca rendimenti investendo i suoi risparmi, guadagna un po’ di meno. Vediamo quanto
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TASSI D'INTERESSE IN DISCESA
- Il denaro è più a buon mercato, sia quando esce che quando entra nei nostri portafogli, da quando la Banca centrale europea ha iniziato a tagliare i tassi d’interesse (due interventi a settembre e ottobre, dopo il primo assaggio di giugno) e sulle aspettative che Lagarde continui così, visto che l’inflazione sta scendendo.
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CREDITO AL CONSUMO
- Gli effetti non sono solo sui mutui immobiliari, ovviamente: anche i tassi dei prestiti personali e, più in generale, del credito al consumo, vanno giù: ma qui i movimenti sono un po’ meno marcati e più lenti. Nel 2024, i tassi dei prestiti per i consumi, che si restituiscono a rate, sono scesi dello 0,25% e secondo gli esperti la tendenza li porterà sotto il 10%, in modo stabile, nel 2025.
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CONTI IN BANCA
- Dall'altro lato, le banche hanno deciso di abbassare il tasso di remunerazione dei conti-deposito, strumenti da cui le famiglie contano di ricavare qualcosina: ad ottobre, si rileva un calo di 0,25% nella remunerazione media dei conti vincolati, quelli dove ci si impegna a lasciare in banca la somma per un certo periodo; e un po’ più piccola, -0,15%, per i non vincolati.
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RENDIMENTI SUL BTP 10 ANNI
- Se poi scegliamo di mettere soldi nei titoli di Stato, anche qui i guadagni sono in diminuzione. A inizio giugno, al momento del primo taglio della BCE, il BTP decennale italiano rendeva il 3,87%; oggi siamo in area tre e mezzo; tradotto, mille euro di BTP a giugno davano quasi 39 euro, al netto delle tasse; ora, se ne prendono 35.