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Lavoro, donne penalizzate su stipendi e carriera quando nasce un figlio: l'analisi Inps

Economia

In Italia per le donne o si fa un figlio o si fa carriera: questo l'allarme contenuto nel Rapporto annuale Inps secondo cui le madri sono penalizzate su stipendi e vita professionale

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Con la nascita di un figlio sale la probabilità di uscita dal lavoro per la donna e si riduce per l'uomo come scrive l'Inps nel suo Rapporto annuale. E spiega come prima della nascita di un figlio la probabilità di uscita dal lavoro è simile per uomini e donne con l'8,5%-9% per i primi e il 10,5%-11%% per le seconde. La percentuale poi sale nell'anno di nascita: al 18% per le donne e scende all'8% per gli uomini. A sette anni dalla nascita del figlio la probabilità di uscita dal lavoro è del 5% per gli uomini e del 10% per le donne. La nascita pesa anche sui redditi con le donne che perdono il 16% dei redditi se hanno il congedo di maternità e il 76% dei redditi se non possono contare su questo ammortizzatore. La nascita di un figlio non incide invece negativamente sul reddito degli uomini che, anzi, a 7 anni dalla nascita di un figlio contano in media su un incremento del reddito di circa il 50%.  

Pensione media degli uomini superiore 35% a quella donne

Al 31 dicembre 2023 i pensionati erano circa 16,2 milioni, di cui 7,8 milioni di maschi e 8,4 milioni di femmine per un importo lordo complessivo delle pensioni erogate di 347 miliardi di euro, si legge nel Rapporto annuale dell'Inps che chiarisce come il reddito medio da pensione per gli uomini sia superiore del 35% di quello delle donne. Sebbene rappresentino la quota maggioritaria sul totale dei pensionati (il 52%), le femmine percepivano il 44% dei redditi pensionistici, ovvero 153 miliardi di euro contro i 194 miliardi dei maschi. L'importo medio mensile dei redditi pensionistici percepiti dagli uomini era superiore a quello delle donne di circa il 35%. Per gli uomini il reddito da pensione è in media di 2.056,91 euro mentre per le donne è di 1.524,35 euro.

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