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Manovra 2025, dalle misure per i lavoratori agli aiuti alle famiglie: ecco le novità

Economia
©Ansa

Il governo si muove per la prossima Legge di Bilancio, ma prima del varo sarà importante definire le linee guida a livello politico e conoscere l’opinione di Bruxelles sul "Piano strutturale di bilancio", un nuovo documento che servirà a definire l'aggiustamento settennale dal valore di 10 miliardi di euro richiesto dalle nuove regole Ue sui conti

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Sostegno ai redditi dei lavoratori, aiuti alle famiglie ma anche revisione di Irpef e Ires: sono solo alcuni dei punti che comporranno la prossima Manovra, sulla quale il governo di Giorgia Meloni ha già iniziato a lavorare. In molti dicasteri i ministri hanno incontrato i propri uffici tecnici per delineare proposte e risparmi, ma prima sarà necessario superare alcuni ostacoli. 

I prossimi appuntamenti

Il primo problema è certamente politico e riguarda la definizione delle linee guida, che saranno al centro del confronto previsto oggi tra la presidente del Consiglio e i due vicepremier, Matteo Salvini e Antonio Tajani. Il secondo, invece, è finanziario: il quadro della Manovra che verrà sarà definito nel "Piano Strutturale di Bilancio", un nuovo documento che servirà a definire l'aggiustamento settennale richiesto dalle nuove regole Ue sui conti, un aggiustamento che vale circa 10 miliardi l'anno e che l'Italia ha già considerato nelle previsioni inserite ad aprile nel Def. Il nuovo documento arriverà a Bruxelles intorno al 20 settembre, ma prima sarà definito a metà mese e poi portato all'esame del Parlamento che dovrà approvarlo con delle risoluzioni. In questo modo l’iter di avvicinamento alla Manovra cambia: scompare la Nadef, cioè la nota di aggiornamento del Def che conteneva le nuove stime macroeconomiche, così come cambiano i contenuti a causa dei nuovi indicatori previsti dall'Ue presenti nelle tabelle "programmatiche". Nel caso dell'Italia indicheranno il percorso per 7 anni, anche se ogni anno potranno essere aggiornate.

Palazzo Chigi

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I punti salienti

Ciò che sappiamo a proposito della Legge di Bilancio è che non sarà "lacrime e sangue". Per ora si stimano interventi per circa 23 miliardi. Riguardano la riproposizione del taglio del cuneo, che vale poco meno di 10 miliardi, e il primo intervento Irpef, stimato sui 4 miliardi. Un ulteriore taglio, questa volta per l'aliquota Irpef che è ora al 35% che si applica fino a 50 mila euro, costerebbe 1,1-1,2 miliardi per punto percentuale ma potrebbe essere allargata anche ai redditi di 60 mila euro. L'intervento - che si ipotizza di due punti e quindi varrebbe sui 2-2,5 miliardi - è legato al successo del concordato preventivo biennale: i dati arriveranno però a fine ottobre e quindi sarà un decreto collegato a portare eventuali buone notizie per i contribuenti. C'è poi il capitolo famiglia. Ora il bonus per le mamme lavoratrici con 2 figli vale solo fino a dicembre ma potrebbe essere esteso e applicato anche alle donne che lavorano con partita Iva, alle professioni. Ma non è escluso che possano esserci anche altri interventi per sostenere la genitorialità e contrastare la denatalità. Occhio, infine, all'arrivo a gennaio del cosiddetto "Bonus Befana", che sarà di 80 euro e riguarderà i redditi più bassi.

ESTERNO DI PALAZZO CHIGI, SEDE DEL GOVERNO (ROMA - 2009-10-28, Antonia Cesareo) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate

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Le pensioni

Tema spinoso sono le pensioni, dove certamente si interverrà, ma solo dopo aver affrontato le priorità e le cosiddette spese indifferibili, come ad esempio le risorse per il rinnovo dei contratti pubblici. Al momento Quota 103 non ha ricevuto grandi adesioni e l'intenzione sarebbe quella di riproporla, così come Opzione Donna, l'Ape sociale, la decontribuzione (nota anche come bonus Maroni) per chi rimane al lavoro dopo la scadenza dell'età pensionabile. Si valutano anche l'introduzione di una certa obbligatorietà per i versamenti del Tfr nei fondi pensione e, più contestato, l'allungamento delle "finestre" per chi lascia il lavoro anticipatamente. Più difficile che possano arrivare norme come Quota 41, storico progetto della Lega. Il confronto però è appena iniziato.

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