Per il ministro delle Imprese e del Made in Italy "è necessario ripristinare una concorrenza leale, perché chi produce rispettando regole di mercato e standard ambientali e sociali deve essere tutelato". Sull'eobonus: "Dobbiamo aiutare le famiglie con redditi più bassi ad acquistare veicoli sotenibili per rottamare un parco auto inquinante"
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso è tornato sulla crescenti tensioni tra Unione europea e Cina dopo la decisione di Pechino di aprire un'indagine antidumping sull'import di prodotti di carne come risposta al giro di vite di Bruxelles sui veicoli elettrici cinesi. Urso ha ribadito la posizione del governo italiano nel corso di Sky TG24 Economia, rivendicando l'operato delle istituzioni europee, magrado il rischio di una possibile escalation commerciale. "L'inasprimento adottato sulle auto elettriche cinesi è stato frutto di mesi di indagini tecniche che hanno permesso di accertare violazioni del libero mercato da parte dei competitor cinesi", ha sottolineato il ministro. "Sono state proprio queste indagini a consentire di una individuare una soglia necessaria per ristabilire condizioni di concorrenza leale. Si tratta", ha aggiunto, "di una misura intrapresa nell'ambito delle regole del Wto per il corretto ripristino di regole di mercato violate".
"Incentiviamo auto sostenibili a fronte di veicoli vecchi e inquinanti"
"È necessario", ha concluso Urso, "individuare ogni forma di violazione delle regole e ripristinare, laddove opportuno, un'autentica concorrenza leale, perché chi produce rispettando regole di mercato e standard ambientali e sociali deve essere tutelato". Urso ha poi difeso la misura dell'Ecobonus, ribadendo l'importanza del sostegno alle famiglie per l'acquisto di auto sostenibili. "Stiamo aiutando famiglie con reddito basso ad avere auto ecologicamente sostenibili. Il nostro Paese deve porsi l'obiettivo di rottamare un parco auto vecchio e tra i più inquinanti in Europa ed è in questo senso che noi incentiviamo il sostegno alle famiglie con un reddito più basso". L'azione complessiva del governo, dunque, dev'essere indirizzata a "incentivare la produzione e a tutelarla dalla concorrrenza sleale, passando da una concezione vecchia dell'Europa dei consumatori a una nuova Europa dei produttori, concentrando le risorse per favorire investimenti delle imprese che garantiscano produttività e lavoro".