Oltre mille morti sul lavoro, ma le ispezioni per la sicurezza calano
EconomiaNon ci sono abbastanza ispettori per verificare lo stato di sicurezza dei luoghi di lavoro. Gli stipendi proposti sono troppo bassi e l'Ispettorato Nazionale del Lavoro è sotto-organico
Nel 2023 sono stati 1.041 gli infortuni mortali sul lavoro secondo i dati preliminari dell'Inail. Nonostante ciò le ispezioni nei luoghi di lavoro e a distanza per verificare le condizioni di sicurezza nelle aziende sono in calo rispetto al pre-Covid. Nell'ultimo anno si sono fermate poco sopra le 111mila, mentre solo nel 2019 raggiungevano quasi le 160mila. In sostanza un calo di un'ispezione su tre effettuata dall'Ispettorato Nazionale del Lavoro.
Ispettorato sotto-organico
La ragione è la carenza di personale che possa portare a termine i controlli. Secondo l'ultimo rapporto dell'istituto, il personale non dirigenziale dell'Ispettorato era pari a 5.068 unità rispetto a un organico teorico previsto di quasi 7.700 persone. Il rapporto è lo stesso delle ispezioni: all'Ispettorato manca un dipendente su tre.
Tra gli ispettori - tecnici e del lavoro - la carenza è leggermente più bassa ma comunque allarmante: risulta scoperto il 20 per cento dei posti previsti.
Stipendi bassi e concorsi semi-deserti
La ragione va ricercata nelle retribuzioni proposte. Secondo fonti interne all'Ispettorato sentite da Sky TG24 lo stipendio base previsto per i nuovi ispettori si aggirerebbe attorno a 1.700€ netti al mese. Ben meno di quanto prevedono per lo stesso ruolo Inps e Inail, che superano i 2.000€ netti al mese per il primo impiego.
Stipendi che scoraggiano molti a intraprendere la carriera, soprattutto chi ha le elevate professionalità (architetti, medici, ingegneri, ecc) necessarie a verificare le condizioni tecniche sui luoghi di lavoro. Ecco perché dei 1.174 posti da ispettore previsti dall'ultimo concorso di fine 2022 ne sono stati coperti solo 677. Ci sarebbero altri 500 posti da coprire, ma la graduatoria è ormai esaurita e servirà un nuovo concorso.
Il Ministero del Lavoro si è detto fiducioso di poter incrementare il numero di ispezioni grazie ai nuovi assunti. Ma senza un cambio di passo sembra difficile tornare almeno ai livelli pre-Covid.