Dipendenti pubblici, quando scatta la nuova Irpef in busta paga e quali aumenti comporta
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Le nuove aliquote andranno a modificare quanto avvenuto sino ad oggi quando, nel cedolino, è stata trattenuta l’Irpef calcolata sulle regole in vigore nel 2023. Questo ricalcolo prevede, a seconda della fascia di reddito, un aumento dello stipendio. Ecco in quali termini
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- Sono in arrivo nuove regole di calcolo dell’Irpef in busta paga per i dipendenti pubblici. Sono state previste dall’ultima legge di Bilancio e resteranno in vigore solamente per il 2024
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- Andranno a modificare quanto avvenuto sino ad oggi, quando, nel cedolino è stata trattenuta l’Irpef calcolata sulle regole in vigore nel 2023. Ma l’adeguamento della tassazione, con relativa applicazione delle nuove detrazioni da lavoro dipendente, è in programma a breve
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- Servirà aspettare il cedolino di marzo 2024 per vedere effettivamente applicato il nuovo calcolo, da cui emergerà anche uno stipendio leggermente più alto
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- Con il cedolino di marzo 2024, infatti, verranno aggiornate le aliquote Irpef che ridurranno gli scaglioni da quattro a tre andando a fissare per la parte di reddito compresa tra 15mila e 28mila euro una percentuale Irpef pari al 23% e non più al 25%
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- Ma ecco, nel dettaglio quali sono le nuove aliquote, valide a partire dall’1° gennaio 2024 e, come detto, calcolibili per tutto l’anno in corso
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- Si parte dal 23% per i primi 15 mila euro di reddito stessa percentuale (non più quella del 25%) anche per la parte compresa tra 15.001 e 28 mila euro di reddito, mentre si passa al 35% per la parte compresa tra 28.001 e 50 mila euro. Quindi al 43% per la parte che supera i 50 mila euro
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- In sostanza ciò si tradurrà in un risparmio del 2%, che significherà, per la busta paga e considerando la parte di reddito compresa in questa soglia, un massimo di 260 euro annui e 20 mensili in più per chi rientra nella fascia di guadagno pari ad almeno 28mila euro l’anno
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- Per coloro che guadagnano almeno 26mila euro l’anno si tratterà di 220 euro annui, 168 euro nella fascia fino a 23.440 euro annui, 116 euro nella fascia fino a 20.800 euro annui, 64 euro nella fascia 18.200 e 12 euro nella fascia 15.600 annui
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- Per l’adeguamento, dunque, servirà aspettare il mese di marzo momento nel quale, tra l’altro, scatterà anche il conguaglio che prevede il rimborso degli arretrati per chi ha versato più del dovuto