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Bce, tassi d’interesse restano fermi al 4,50%. Lagarde: “Prematuro parlare di taglio"

Economia
©Ansa

L’istituto di Francoforte ha deciso di lasciare ancora i tassi di interesse sui rifinanziamenti principali al 4,50%, quelli sui depositi al 4% e sui prestiti marginali al 4,75%. “La tendenza al ribasso dell'inflazione di fondo è proseguita e i passati incrementi dei tassi di interesse continuano a trasmettersi con vigore alle condizioni di finanziamento, che frenano la domanda, contribuendo al calo dell'inflazione”, ha scritto la Bce nelle motivazioni. La presidente: "Economia debole ma in ripresa nel corso d'anno"

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La Bce ha deciso di lasciare i tassi d'interesse invariati. Il tasso sui rifinanziamenti principali resta fermo al 4,50%, quello sui depositi al 4%, e quello sui prestiti marginali al 4,75%. È la terza pausa nel ciclo di dieci rialzi consecutivi cominciato a luglio 2022.

 

Le parole di Lagarde

Al termine della riunione del consiglio direttivo della Bce, Christine Lagarde, presidente della Banca centrale europea, ha dichiarato: "È probabile che l'economia della zona euro sia stagnante nell'ultimo trimestre del 2023 e debole nel primo del 2024. Ma alcuni indicatori puntano ad una ripresa più in là nell'anno. L'inflazione, scesa a 2,9% a dicembre, calerà ancora nel 2024". Il momento per il taglio dei tassi non sembra ancora essere arrivato. "Il consenso intorno al tavolo del consiglio direttivo è che è ancora prematuro discuterne", ha dichiarato la presidente della Bce aggiungendo: "Dobbiamo essere più avanti nel processo di disinflazione prima di poter essere sicuri che l'inflazione raggiungerà il target" del 2%. Non è forward guidance ma è la meccanica di quello che vogliamo vedere nelle prossime settimane".

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Le motivazioni

La Bce ha deciso di mantenere i tassi invariati perché "le nuove informazioni hanno confermato sostanzialmente la sua valutazione precedente circa le prospettive di inflazione a medio termine. A parte un effetto base al rialzo sull'inflazione complessiva legato all'energia, la tendenza al ribasso dell'inflazione di fondo è proseguita e i passati incrementi dei tassi di interesse continuano a trasmettersi con vigore alle condizioni di finanziamento. Le condizioni di finanziamento restrittive frenano la domanda, contribuendo al calo dell'inflazione". L’obiettivo resta chiaro: "Il Consiglio direttivo è determinato ad assicurare il ritorno tempestivo dell'inflazione all'obiettivo del 2% a medio termine. In base alla sua attuale valutazione, ritiene che i tassi si collochino su livelli che, mantenuti per un periodo sufficientemente lungo, forniranno un contributo sostanziale al conseguimento di tale obiettivo. Le decisioni future del Consiglio direttivo assicureranno che i tassi siano fissati su livelli sufficientemente restrittivi finché necessario", si legge nel comunicato. Il board dei governatori ribadisce anche che "continuerà a seguire un approccio guidato dai dati nel determinare livello e durata adeguati della restrizione. In particolare, le decisioni sui tassi saranno basate sulla sua valutazione delle prospettive di inflazione, considerati i nuovi dati economici e finanziari, della dinamica dell'inflazione di fondo e dell'intensità della trasmissione della politica monetaria".

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