Risparmi, cos’è il Kakebo e come funziona il metodo giapponese per gestire le spese
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Ideata nel 1908 dalla giornalista nipponica Hani Makoto, l’agenda domestica “fai da te” monitora il flusso di entrate e uscite e aiuta a definire quanti soldi si vorrebbe accantonare ogni mese. Un procedimento che, se seguito, consente di mettere da parte fino al 35% in un anno tagliando le spese superflue
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- Tra le promesse di inizio anno il controllo dei propri soldi spicca tra quelle più comuni ma che si fatica ad onorare fino in fondo. Complici entrate stabili, spese che fioccano e pagamenti imprevisti che prendono in contropiede. Ecco come gestire le proprie finanze attraverso un antico metodo giapponese: il kakebo
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- Il kakebo è un’agenda domestica dove vengono messi nero su bianco i soldi di cui si dispone e le spese sostenute ogni mese. Inoltre si fissa quanto si vuole risparmiare e come migliorare le proprie uscite per raggiungere tale obiettivo
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- L’origine di questo libretto di economia domestica arriva dall’Estremo Oriente: nel Giappone del 1908 Hani Makoto, la prima giornalista del Sol Levante, iniziò a pubblicare articoli con consigli alle donne su come rendersi più indipendenti
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- Suddivisa in dodici mesi la griglia del kakebo registra entrate e uscite fisse, come ad esempio la rata del mutuo o della macchina, insieme a spese aggiuntive che possono essere necessarie o di piacere, come ad esempio la riparazione di un elettrodomestico o una cena al ristorante
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- Nel libro di spese una voce importante è rappresentata dal risparmio: nel kakebo viene chiarito quanti soldi si vogliono mettere da parte mensilmente
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- Secondo il metodo ideato da Makoto, sottraendo alle entrate le uscite e il risparmio “desiderato” si ottiene la somma di cui di fatto si dispone nel mese
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- Nel kakebo inoltre i calcoli matematici si uniscono ai comportamenti. Nell'agenda si crea un salvadanaio con obiettivi e promesse per realizzarli. Ad esempio, smettere di fumare con lo scopo di risparmiare soldi per una vacanza
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- Secondo la filosofia del kakebo il bilancio su periodi settimanali, mensili o trimestrali consente di capire se si sta andando nella direzione giusta o in caso contrario quante e quali spese extra tagliare
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- In controtendenza rispetto ad app o strumenti digitali, il kakebo trae la sua forza da carta e penna. Del resto scrivere a mano promesse e mettere nero su bianco le spese equivale a prendersi un impegno innanzitutto con se stessi
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- Secondo una rilevazione riportata sulla rivista iO Donna, gli intervistati che hanno seguito fedelmente il metodo kakebo hanno dichiarato risparmi fino al 35% in un anno