Bonus chirurgia estetica, come funziona e cos’è l'esenzione dell'Iva
Economia
fotogallery
10 foto
©IPA/Fotogramma
Il Decreto Anticipi convertito in Legge introduce la misura che amplia l’esenzione IVA alle prestazioni sanitarie e agli interventi estetici con finalità terapeutiche
1/10
©IPA/Fotogramma
- Il Decreto Anticipi, convertito in Legge, introduce il bonus chirugia estetica. La norma amplia strutturalmente l’esenzione Iva alle prestazioni sanitarie estetiche e agli interventi di questo tipo con finalità terapeutiche
2/10
©IPA/Fotogramma
- Il bonus chirurgia estetica è riconosciuto per le prestazioni finalizzate a diagnosticare, curare malattie o problemi di salute e a tutelare, mantenere o ristabilire la salute, anche psico-fisica. L’esenzione Iva è quindi subordinata a un’apposita attestazione medica che certifichi le finalità terapeutiche dell’intervento
3/10
©IPA/Fotogramma
- L’agevolazione spetta a coloro che necessitano di interventi di chirurgia estetica per motivi di salute, ma anche per operazioni finalizzate a diagnosticare o curare malattie, o risolvere problemi psico-fisici. Inoltre, vale per coloro che effettuano per le prestazioni sanitarie di cura, riabilitazione e ricovero
4/10
©IPA/Fotogramma
- Il bonus permette l’esenzione dal pagamento dell’imposta su valore aggiunto (Iva) che viene applicata sulle prestazioni sanitarie relative alla chirurgia estetica
5/10
©IPA/Fotogramma
- La norma estende l’esenzione Iva già prevista per gran parte delle prestazioni sanitarie anche a quelle di chirurgia estetica, ma solo se effettuate con finalità terapeutiche certificate da un medico
6/10
©IPA/Fotogramma
- Per usufruire dell’agevolazione si deve, per prima cosa, consultare il medico per valutare se l’intervento rientri tra i fini terapeutici. Poi serve richiedere il certificato medico che attesti la finalità terapeutica dell’intervento di chirurgia estetica e infine presentare il documento alle autorità competenti
7/10
©IPA/Fotogramma
- La richiesta per l’esenzione Iva è attiva dall’entrata in vigore del decreto Anticipi, ovvero dal 17 dicembre. Resta operativo per sempre perché la misura è stata resa strutturale e non ha bisogno di rinnovi
8/10
©IPA/Fotogramma
- Gli interventi di chirurgia estetica possono anche essere inseriti tra le detrazioni nel modello 730, purché il loro scopo sia il recupero della normalità sanitaria e funzionale della persona oppure la riparazione di inestetismi che creano disagi psicofisici
9/10
©IPA/Fotogramma
- La detrazione è di fatto la possibilità di includere la spesa sostenuta per l’intervento nelle spese sanitarie detraibili, che poi vanno dichiarate nel modello 730 e per le quali spetta una detrazione Irpef del 19% con franchigia fino a 129,11 euro, analogamente a quanto avviene per le spese mediche
10/10
©IPA/Fotogramma
- La detrazione delle spese per le prestazioni di chirurgia estetica non spetta in tutti i casi in cui gli interventi non sono conseguenti a incidenti, malattie o malformazioni congenite. Se la spesa riguarda i figli, la detrazione spetta al genitore che l’ha sostenuta. Se il documento di spesa è intestato al figlio fiscalmente a carico, le spese sono suddivise, in relazione al loro effettivo sostenimento, tra i genitori