Economia circolare, ok dell'Ue al diritto alla riparazione di elettrodomestici e cellulari
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Via libera del Parlamento europeo, con 590 voti favorevoli, 15 contrari e 15 astensioni, alla nuova regolamentazione che mira a ridurre l’impatto dei consumi di massa. Ecco cosa implica la decisione di Bruxelles per rivenditori e clienti
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- Con 590 voti favorevoli, 15 contrari e 15 astenuti, il Parlamento europeo ha approvato le nuove misure per rafforzare il diritto alla riparazione e ridurre l’impatto dei consumi di massa. Ecco cosa comporta la decisione
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- L’obiettivo primario dell’Unione Europea è quello di promuovere un consumo più sostenibile, estendendo le garanzie dei prodotti riparati e obbligando i rivenditori a dare assoluta priorità alla riparazione di un prodotto invece della sostituzione dello stesso, ovviamente quando questa sia possibile e più conveniente
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- Durante il periodo della riparazione, inoltre, il produttore dovrà fornire all’utente dei dispositivi sostitutivi e, se il prodotto non potrà essere aggiustato, dovrà proporne uno ricondizionato (soprattutto nel caso degli smartphone)
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- Per quanto riguarda invece i riparatori indipendenti, i professionisti che si occupano di ricondizionamento e gli stessi utenti, dovranno avere accesso alle informazioni e agli strumenti necessari per una riparazione a un costo ragionevole
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- L'obiettivo che si prefissa il Parlamento è molto chiaro: superare quegli ostacoli che spesso i consumatori incontrano, per cui un prodotto che si potrebbe riparare (con conseguente risparmio) viene in realtà gettato via e sostituito da un nuovo modello
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- Secondo la nota emanata dal parlamento, "delle piattaforme online aiuteranno i consumatori a trovare i riparatori e i venditori di articoli ricondizionati presenti nella loro zona”, con riparazioni incentivate anche tramite buoni
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- Nella giornata di domani è previsto che il Consiglio europeo adotti la propria posizione negoziale, dopodiché la palla passerà al Parlamento dove si potrà iniziare a discutere delle nuove regolamentazioni nella riunione prevista per il 7 dicembre