Manovra, tante le novità in tema di pensioni. Cosa sapere sull’uscita dal lavoro nel 2024
Economia
fotogallery
11 foto
©IPA/Fotogramma
Le modifiche al tema pensionistico presenti nella Legge di Bilancio rendono più difficile comprendere quando realmente si potrà andare in pensione a partire dal prossimo anno. Persistono gli anticipi per coloro che hanno i requisiti per l’Ape sociale, svolgono attività usuranti, hanno iniziato a lavorare prima oppure hanno avuto un figlio, una condizione valida solo per le lavoratrici
1/11
©Ansa
- Ape sociale, Quota 103, Opzione donna: sono tante le novità presentate dal governo in materia di pensioni. In che modo, perciò, sarà possibile andare in pensione nel 2024? Una simulazione realizzata da Adnkronos/Labitalia contribuisce a chiarire le idee
2/11
©IPA/Fotogramma
- I soggetti con almeno un contributo versato al 31 dicembre 1995 potranno andare in pensione con 67 anni di età e 20 di contributi sia se uomini che se donne
3/11
©IPA/Fotogramma
- Coloro che hanno contribuzione solo dopo il 31 dicembre 1995, che chiameremo "Contributivi puri", ora potranno accedere alla pensione di vecchiaia al raggiungimento dei requisiti (67 anni di età e 20 di contributi) senza più dover raggiungere l'importo minimo previsto di 1,5 ma solamente pari all'assegno sociale
4/11
©IPA/Fotogramma
- Per i contributivi puri sarà possibile anticipare l’uscita, a 64 anni di età e 20 di contributi, a patto che l'importo di pensione sia pari a 3,0 volte, ridotto a 2,8 volte per le donne con un figlio e a 2,6 volte per le donne con due o più figli
5/11
©IPA/Fotogramma
- Potranno andare in pensione anticipata con 41 anni di contributi i soggetti con almeno un anno di contribuzione (anche non continuativo) maturata prima del compimento dei 19 anni, che rientrano in particolari categorie (in estrema sintesi: caregiver, disoccupati, con ridotta capacità lavorativa di almeno il 74%, lavoratori con mansioni "gravose")
6/11
©Ansa
- I dipendenti impegnati in attività usuranti stabilite per legge possono accedere al pensionamento in anticipo con una quota 97,6, che sta a indicare 61 anni e 7 mesi di età anagrafica e 35 di contributi. I soggetti indicati dalla legge sono lavoratori in cava, miniera o galleria; palombari, lavoratori subordinati notturni; lavoratori della linea “catena”, con ripetizione costante dello stesso ciclo lavorativo; conducenti del servizio pubblico
7/11
©IPA/Fotogramma
- Per il 2023 entrerà in vigore in maniera sperimentale Quota 103, che dovrebbe venire confermato per il 2024, in base alle anticipazioni sulla manovra finanziaria. Sarà rivolto ai lavoratori privati e pubblici che potranno andare anticipatamente in pensione a 62 anni di età e 41 di contributi (uomini e donne). Dal 2024 la novità potrebbe essere la modifica delle finestre di uscita, 7 mesi per i dipendenti privati (3 mesi nella precedente manovra), 9 mesi per i dipendenti pubblici (6 mesi nella precedente manovra)
8/11
©IPA/Fotogramma
- La maggiore novità dovrebbe essere relativa al ridimensionamento dell'assegno: l'importo potrebbe essere calcolato interamente nel sistema contributivo anche per gli anni maturati nel retributivo, ed inoltre l'importo non potrà superare in nessun caso i 2.250 euro mensili fino al compimento dell'età pensionabile. Per coloro che aderiscono è previsto il divieto di cumulo con altri redditi da lavoro oltre la soglia di 5 mila euro
9/11
©IPA/Fotogramma
- Dovrebbe essere prorogata anche la misura “sperimentale” di Anticipo Pensione, o Ape Sociale, con carattere indennitario e non pensionistico che agevola la cessazione dall'attività lavorativa in attesa del trattamento pensionistico effettivo. È prevista per lavoratori in particolari condizioni disagiate (disoccupati, caregiver, invalidi almeno al 74%, lavoratori che svolgono mansioni "gravose")
10/11
©IPA/Fotogramma
- Nel 2024 dovrebbe essere possibile accedere ad Ape Sociale con 63 anni e 5 mesi di età (non più a 63 anni come nella precedente manovra), con 36 (o 30) anni di contributi; sono previste 12 mensilità (senza tredicesima) e l'importo della rata non potrà essere superiore ai 1.500 euro mensili
11/11
©IPA/Fotogramma
- Le lavoratrici dipendenti e autonome con almeno 35 anni di contributi, rientranti in alcune categorie (caregiver, disoccupate, invalide almeno al 74%), potranno accedere al trattamento pensionistico a partire da 61 anni di età, con uno "sconto" di un anno in presenza di un figlio e 2 anni in presenza di due o più figli (in sostanza dalle anticipazioni sembra che verrà aumentata di un anno la soglia anagrafica rispetto al 2023: infatti si partiva da 60 anni e non 61 fino ad un minimo di 58 e non 59 come nell'attuale versione)