Manovra 2024, vertice di tre ore a Palazzo Chigi: le ultime novità sul tavolo
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Riconfermati i pilastri della legge di Bilancio: taglio del cuneo fiscale, Irpef, misure per la famiglia e contratti della Pa. Allo studio altri interventi, le cui coperture sono da verificare. E intanto la premier Meloni chiede agli alleati pochi emendamenti
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- Il governo accelera per confezionare il testo della Manovra, atteso lunedì 16 ottobre sul tavolo del Consiglio dei ministri. Nella serata di ieri 11 ottobre, la premier Giorgia Meloni ha chiamato a raccolta i leader della Maggioranza per una riunione, che poi si è allargata ai capigruppo di Camera e Senato
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CONFERMATE LE PRIORITÀ
- Nel vertice, durato circa tre ore, sono stati riconfermati i pilastri della Manovra: taglio del cuneo fiscale, Irpef, misure per la famiglia e contratti della Pubblica amministrazione. Al termine della riunione, il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti ha redatto una relazione sull'impostazione della legge di Bilancio, confermando l'intenzione di intervenire sui redditi e sulle pensioni medio-bassi
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- Oltre a quelli già individuati, fonti della Maggioranza fanno sapere che si stanno valutando altri interventi di maggiore dettaglio, per i quali però sono in corso le verifiche sul fronte delle coperture
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NIENTE SANATORIE
- Smentite le ipotesi di sanatorie fiscali o edilizie. Col decreto fiscale potrebbe invece arrivare la rateizzazione dell'acconto di novembre per autonomi e partite Iva. Al momento, l'idea del governo è di farla partire già da novembre 2023 entro un certo tetto di fatturato
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- La premier Meloni, che ha ha sentito i leader del Qatar e degli Emirati Arabi, non ha nascosto che il momento sia delicato a causa della guerra tra Israele e Hamas. Il timore è che il conflitto possa avere ripercussioni sulle forniture di gas
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- Dato che la crisi in Israele cambia uno scenario già complicato, l'appello di Meloni è quello di non farsi trovare impreparati, mantenendo una linea di "prudenza" sulla Manovra anche nel passaggio parlamentare. Tradotto, bisogna ridurre al minimo gli emendamenti. Un invito che la premier ha rivolto a Fratelli d'Italia e che è stato esteso anche agli alleati di governo
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LA REVISIONE DEL CALENDARIO DEGLI ADEMPIMENTI
- Il viceministro all'Economia Maurizio Leo, che sta perfezionando il decreto, ha annunciato nelle scorse settimane l'intenzione di portare in Consiglio dei ministri la revisione del calendario degli adempimenti
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- La revisione degli adempimenti è intesa sia per le dichiarazione sia per i termini di versamento, oltre alle misure per favorire un nuovo rapporto tra Fisco e contribuente, come il concordato preventivo biennale e la cooperative compliance
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- L'esecutivo ha intanto ottenuto l'autorizzazione del Parlamento ad utilizzare i 15,7 miliardi in deficit liberati dalla Nadef per la Manovra. La Camera e il Senato, con deputati e senatori al gran completo per non ripetere l'inciampo di aprile sul Def, hanno approvato - rispettivamente con 224 sì e 127 no e con 111 sì e 69 no - le risoluzioni di Maggioranza
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- Le opposizioni hanno votato compatte contro. Qualcuno ha sollevato il nodo incostituzionalità, al quale ha replicato il ministro Giorgetti: "La Carta parla di cause eccezionali. Mi sembra sembra che siamo in una situazione come questa. O sbaglio?"