Il viceministro dell'Economia è intervenuto in audizione alle commissioni riunite Finanze di Camera e Senato sulla riforma fiscale
Una tredicesima con tasse più basse. A ipotizzarlo è il viceministro dell'Economia Maurizio Leo in audizione alle commissioni riunite Finanze di Camera e Senato sulla riforma fiscale. Per il lavoratore dipendente non escludiamo di "pensare che una retribuzione straordinaria - è tutto da valutare in base alle risorse -come ad esempio la tredicesima" venga assoggettata "ad una tassazione più bassa per mettere più soldi nelle tasche degli italiani nell'ultimo mese dell'anno. E' una cosa che già c'è nella delega, che dobbiamo sperimentare e vedere come costruirla", dice Leo.
"80-100 euro cifra verosimile"
Con il taglio del cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti "penso che possiamo arrivare a 80-100 euro di cui si è parlato" in busta paga - aggiunge Leo - ma "ancora il testo non lo abbiamo visto". Alle commissioni Finanze congiunte di Camera e Senato precisa poi che "il serbatoio sono i 3 miliardi sul 2023 e una parte dei 4 miliardi del 2024, penso che a questa cifra ci si possa arrivare, faremo delle verifiche con la Ragioneria. Penso che sia una cifra verosimile". Il viceministro ha poi sottolineato di voler introdurre la cedolare secca sugli immoboli commerciali.
3 aliquote Irpef già dal 2024
"Gradualmente faremo degli interventi già dal 2024 per arrivare a tre scaglioni e a tre aliquote", continua ancora Leo: "Ovviamente dovremo verificare le misure, un intervento da fare compatibilmente con le risorse che verranno recuperate nel corso dell'anno, anche in legge bilancio". "Il primo intervento, compatibilmente con le risorse che verranno reperite e recuperate, e trovando anche risorse con la prossima legge di bilancio, sarà di rimettere mano all'imposta sul reddito delle persone fisiche, l'Irpef, che presenta una serie di criticità: lo faremo ridisegnando tutto il percorso imposizione Irpef, lavorando sulle diverse categorie reddituali", spiega Leo.
Fringe benefit
I fringe benefit "oggi sono fermi a 258 euro, che sono le vecchie 500mila lire", precisa inoltre il viceministro dell'Economia. "Nel provvedimento di ieri abbiamo detto: se il datore dà dei fringe benefit, soprattutto per le bollette o altre emergenze, fino a 3mila euro, il lavoratore le deduce e ne ha un beneficio".