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Inflazione stabile a novembre, carrello della spesa più caro

Economia

Simone Spina

Caro vita all'11,8% come a ottobre. Il cibo e i prodotti di maggior consumo in rialzo. Nel resto d'Europa prezzi in frenata. Segnali di debolezza per la nostra economia, crescita al lucimino in estate  

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Il caro vita non si ferma ma rallenta la corsa. In Italia l’inflazione a novembre è rimasta stabile ma continua a rimanere altissima. Nel giro di un anno i prezzi sono aumentati dell’11,8 per cento: siamo a livelli che non si vedevano dal marzo del 1984. Nei confronti di ottobre, il rialzo è stato di mezzo punto: nessuno stop, dunque, ma non c'è stata una nuova fiammata.

Materie prime in discesa

L’Istat spiega che se nei prossimi mesi i costi del gas e delle altre materie prime all’ingrosso continuassero a scendere, potremmo assistere a un raffreddamento. Intanto, le bollette continuano a pesare nelle tasche degli italiani e al supermercato il cibo e i prodotti che ogni giorno si mettono nel carrello della spesa, sono - se pur di poco su base mensile - aumentati (+12,8 per cento annuo).

Stangata per le famiglie

Insomma, il peso di questa tassa occulta resta: i rincari sono solo in parte mitigati o coperti dagli aiuti pubblici. E le associazioni dei consumatori calcolano che per una coppia con due figli a fine anno l’esborso aggiuntivo sfiorerà i 4.000 euro: più di due stipendi persi per la maggior parte degli italiani.

Nell'Eurozona prezzi in frenata

Va un po’ meglio nel resto d’Europa, dove in media il caro vita si è attestato al 10 per cento a novembre (dal 10,6 di ottobre). Il nostro Paese rimane, tra le maggiori economie del Continente, quello con i prezzi più alti (Germania 10%, Francia 6,2%, Spagna 6,8%). A tutto questo si aggiungono i segnali di debolezza della nostra economia.

Pil debole in estate

L'Istat onferma una crescita del prodotto interno lordo dello 0,5 per cento nel terzo trimestre (+2,6% annuo). All’incremento dei consumi delle famiglie, grazie soprattutto al turismo in estate, ha fatto da contraltare il calo dell’industria, che ha registrato una riduzione del giro d’affari anche a inizio autunno.