A Sky Tg24 parla il presidente dell'Istat, Gian Carlo Blangiardo, e non sono parole di ottimismo. Né sul fronte della crescita economica, né su quello dell'aumento dei prezzi: l'impatto della guerra in Ucraina sarà forte e non temporaneo
Con la guerra in Ucraina (AGGIORNAMENTI LIVE - SPECIALE - VIDEO) "c'è stato un blocco rispetto alla speranza di ripresa". Non usa mezzi termini il presidente dell'Istat, Gian Carlo Blangiardo, ospite a Sky TG24. Altro che recuperare già in questi mesi i livelli di pil pre-pandemia, gli effetti economici della guerra - che coinvolgono anzitutto le materie prime energetiche, di cui la Russia è grande esportatrice - si fanno (e si faranno) sentire eccome: l'aumento dei prezzi, che parte dall'energia e finisce su tutto il 'carrello della spesa', deprime i consumi e rallenta una ripresa che sembrava ben avviata in tutta Europa.
Pil, ad aprile non torneremo ai livelli pre-covid
"La previsione era di arrivare ad aprile al Pil prepandemia, ma non sarà così", ha spiegato Blangiardo senza troppi giri di parole, ribadendo la stima dell'Istituto di statistica su un possibile impatto negativo del conflitto di 0,7 punti di Pil. Previsioni che possono peggiorare nelle prossime settimane, ha aggiunto Blangiardo. Il rischio, ha avvertito il presidente dell'Istat, è che questi valori possano diventare "decisamente più grandi". Ossia, che la contrazione del prodotto interno lordo sia molto più pesante. Impossibile dirlo adesso.
"Prezzi alti sia per energia che per alimentari"
Strettamente legato al rallentamento economico è il tema dell'inflazione: "Viviamo praticamente alla giornata", ha ammesso Blangiardo riferendosi alla forte incertezza che non consente di fare previsioni attendibili, in questa fase. "Il livello dei prezzi attuale è preoccupante, soprattutto per le famiglie meno abbienti. E non c'è nulla che faccia sperare che le cose possano migliorare", l'amara conclusione.