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L’Ue dà l’ok al Prosek croato, allarme in Italia. Zaia: "Vergognoso"

Economia

Raffaella Cesaroni

L’esecutivo europeo ha dato il via libera alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della domanda di registrazione. La decisione ufficiale tra due mesi

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Si profila all’orizzonte una vera e propria battaglia del Prosecco, visto che l’iter per il riconoscimento del Prosek croato va avanti spedito. La Commissione europea – dando seguito alla procedura avviata questa estate - ha dato l’assenso alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale Ue della domanda di registrazione della menzione tradizionale del vino locale croato. Ed in Italia sta scoppiando il putiferio in difesa del nostro Prosecco e della sua denominazione.

La decisione finale tra due mesi

L’esecutivo europeo ha comunicato la notizia in risposta alle interrogazioni parlamentari di due eurodeputati, preoccupati per il futuro di una delle eccellenze italiane più amate e consumate anche all’estero. Prima della decisione finale che potrebbe portare al disco verde definitivo per il Prosek, ci sono due mesi di tempo per presentare ricorsi e obiezioni. Anche perché questo potrebbe diventare un precedente che va evitato a tutti i costi. 

La posizione dell’Uiv

L'Unione italiana vini (Uiv) ritiene che il tempo previsto dalla procedura europea debba essere utilizzato per opporsi con ogni sforzo. Uiv ha annunciato che continuerà a '”sostenere il Mipaaf e gli organismi di tutela del nostro Prosecco, per difendere il prodotto con tutte le argomentazioni giuridiche e politiche di un caso che rischia di rivelarsi un pericoloso precedente, soprattutto per la protezione in alcuni mercati internazionali, dove il nome della denominazione è utilizzato da altri produttori, indebolendo l’immagine del prodotto italiano”.

I rischi per i consumatori

Il Prosecco - sostiene l’organizzazione italiana delle imprese che rappresenta l’85% dell’export di vino del Belpaese – “è un nome geografico e pertanto la protezione dell’Ue si estende contro fenomeni di usurpazione, compresi quelli generati da sinonimi. L’Unione non può sottovalutare il rischio di confusione per il consumatore: il nome Prosek richiama inevitabilmente, per un consumatore normalmente informato (come ricordato dalla Corte di giustizia), le bollicine del nostro Paese”.

La reazione del Ministero delle Politiche Agricole

Il Ministero delle Politiche Agricole ha già annunciato fermamente la propria contrarietà. “La decisione della Commissione Europea sul riconoscimento dell’indicazione geografica protetta del vino croato Prosek è sbagliata. Il Ministero si è già opposto a questo riconoscimento e utilizzerà ogni argomentazione utile per respingere la domanda di registrazione promossa dalla Croazia, anche appellandosi ai principi di tutela espressi dalla Corte di Giustizia in casi analoghi, come ad esempio avvenuto nel recentissimo caso dello Champanillo spagnolo”. 

Zaia: Decisione senza senso, vergognoso

Immediata e decisa anche la reazione di Luca Zaia. Il governatore del Veneto ha definito senza senso la scelta dell’Unione Europea. “Non ho parole per commentare quanto accaduto. Di questa Europa non sappiamo cosa farcene. Un’Europa che non difende l’identità dei suoi territori, un’Europa che dovrebbe conoscere la storia del Prosecco. L’Ue dovrebbe capire che, non solo si tratta di un prodotto che ha avuto tutti i riconoscimenti formali dalle stesse strutture amministrative della Commissione Europea, anche rispetto alla riserva del suo nome – ha detto il governatore Zaia – ma il Prosecco ha addirittura ottenuto il massimo riconoscimento di Patrimonio dell’Umanità da parte dell’Unesco. Tanto è vero che il territorio in cui si produce è definito le colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene. Quindi adesso saremmo costretti a discutere anche sul nome di un sito già proclamato ufficialmente Patrimonio dell’Umanità. Così non si difende l’agricoltura e così non si difendono investimenti. Ma, soprattutto, così si mortifica la storia e l’identità di un territorio. Spero che ci siano gli strumenti per ricorrere. La Regione farà la sua parte” – ha concluso e assicurato Zaia.

I numeri del Prosecco

Sono oltre 620 milioni le bottiglie prodotte dalle tre Doc del Prosecco. Di queste, 370 milioni sono esportate. Complessivamente il mercato dello sparkling tricolore più famoso nel mondo vale 2 miliardi di euro di fatturato annuo di cui un miliardo all’estero (2020), l’equivalente del 16% sul totale export italiano.