
Pensioni, Ape sociale: ecco a chi spetta in attesa dell’estensione della platea
Possibili novità per il cosiddetto anticipo pensionistico che consente sostanzialmente prepensionamento con almeno 63 anni di età: probabile l’allargamento dei cittadini che possono accedervi. Attualmente fanno parte del bacino i disoccupati di lungo corso, gli invalidi civili, alcune di categorie di “caregiver” e altri cittadini che svolgono lavori considerati usuranti o pericolosi

Tra le possibili novità del 2022 potrebbe esserci l’allargamento della platea dell’Ape sociale, un’indennità che permette ad alcune categorie di cittadini di accedere al prepensionamento con almeno 63 anni di età
GUARDA IL VIDEO: Reddito, pensioni e fisco: i temi dell'agenda economicaSecondo quanto riportato dal Sole 24 Ore, l’ampliamento del bacino potrebbe scattare con la prossima legge di bilancio insieme ad altre opzioni di uscita anticipata, anche in vista della cessazione di Quota 100
Reddito di cittadinanza, pensioni e fisco: cosa ci aspetta a settembreAttualmente ad accedere all’Ape sociale sono i disoccupati senza altri strumenti di sostegno al reddito dopo il licenziamento e invalidi civili con una riduzione della capacità lavorativa di almeno il 74%
Rdc, nel 2021 l’hanno ricevuto più di 1 milione e mezzo di famiglieRientrano tra i possibili fruitori dell’Ape sociale anche i “caregiver famigliari” in particolari condizioni e lavoratori dipendenti rientranti in un elenco di “riferimento” di 15 attività considerate particolarmente usuranti o pericolose
Nello specifico, dunque, possono accedere all’anticipo pensionistico sociale i lavoratori dipendenti del settore pubblico e privato, i lavoratori autonomi o i “parasubordinati” iscritti alla gestione separata dell’ente previdenziale pubblico che fanno parte di specifiche categorie o si trovino in particolari condizioni
Per accedere all’Ape sociale è inoltre necessario compilare un’apposita domanda da presentare all’Inps
Va ricordato che la possibilità di accesso all’Ape sociale, senza alcun onere per il lavoratore, è garantita in primis ai disoccupati che risultano senza lavoro in seguito ad un licenziamento, con almeno 30 anni di contributi e che abbiano esaurito integralmente la prestazione per disoccupazione o mobilità da almeno 3 mesi
Erogata dall’Inps, l’Ape è un’indennità a carico dello Stato. Esiste dall’1 maggio 2017 quando è entrata in funzione in via sperimentale
Inizialmente aveva una scadenza fissata alla fine del 2018, ma è stata successivamente prorogata. L’ultima è quella al 31 dicembre di quest’anno, prevista dalla legge di bilancio approvata dal Parlamento a dicembre 2020