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Recovery, i 52 obiettivi da rispettare nel 2021 per ricevere i fondi

Economia

Lorenzo Borga

I soldi secondo il ministro Franco arriveranno entro la prima settimana di agosto. Ma per non doverli restituire il governo dovrà rispettare gli impegni presi con l'Europa.

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Nella riunione dei 27 ministri europei dell’economia che ha dato il via libera al piano italiano e a quello di altri 11 paesi europei, secondo il ministro dell'economia Daniele Franco non è stata sollevata nessuna problematica sul nostro paese. E con la luce verde dell’Ecofin è arrivato finalmente il momento per l’Ue di aprire il portafogli e far arrivare i primi fondi ai paesi. Dal punto di vista formale servirà prima la firma degli accordi di finanziamento tra gli stati e la Commissione, ma gli uffici comunitari stanno accelerando tutte le procedure.

Soldi entro la prima settimana di agosto

Secondo il commissario Paolo Gentiloni i soldi arriveranno nelle prossime settimane, precisamente - secondo Franco - tra luglio e la prima settimana di agosto in un'unica soluzione. La fetta più grande arriverà proprio al nostro paese, 25 miliardi di euro, di cui 16 in prestiti e 9 miliardi di sussidi a fondo perduto. Da sola l'Italia riceverà la metà di tutti i soldi, poco più di 50, che la Commissione Europea deve sborsare in estate. Una porzione molto più grande rispetto al nostro peso specifico in Europa, sia perché abbiamo chiesto tutti i fondi a differenza di altri paesi, sia perché quella italiana è stata una delle economie più colpite dalla pandemia.

Le condizionalità da rispettare

D'altro canto per quest’anno il nostro paese si è impegnato a rispettare 52 traguardi nel proprio recovery plan, pena la restituzione del pre-finanziamento. Due volte all'anno infatti la Commissione verificherà l'avanzamento dei lavori e potrebbe stoppare, anche in parte, i rimborsi previsti nelle 10 rate tra il 2021 e il 2026. E alla fine dei cinque anni le condizioni saliranno a 528. Tra cui, per esempio, l'entrata in vigore dei decreti attuativi della riforma del processo civile e penale. Su cui oggi tuttavia la maggioranza sembra ancora in alto mare già sulla definizione della proposta di legge. Mentre su altri fronti, come l'entrata in vigore della governance del Pnrr, la semplificazione degli appalti pubblici, il governo appare già più avanti. Ma la strada sarà lunga, e tutti e 52 i traguardi - per la maggior parte approvazione di decreti attuativi ed entrate in vigore di nuova legislazione - dovranno essere raggiunti entro la fine dell'anno.