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Tesla non accetta più Bitcoin perché energivori: consuma come l'Egitto e metà dell'Italia

Economia

Lorenzo Borga

Musk con un tweet annuncia che Tesla non accetterà più i Bitcoin come forma di pagamento. "Consuma troppo" dice: in effetti la criptovaluta richiede la stessa energia di Egitto e Polonia, e metà dell'Italia.

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È bastato un tweet a far crollare il valore di Bitcoin del 16 per cento in poche ore, cancellando 365 miliardi di dollari. Sembra incredibile, ma tutto è spiegato dalla firma del tweet: Elon Musk. Già in passato infatti l'imprenditore visionario con i suoi messaggi in 280 caratteri aveva stravolto il mercato.

 

Le giravolte di Musk

Il multimiliardario ha scritto che Tesla, la più importante azienda di auto elettriche di cui si definisce il "technoking", non accetterà più Bitcoin come forma di pagamento, come aveva invece annunciato solo a febbraio. Musk è sempre stato un vero e proprio entusiasta delle criptovalute, in modo anche un po’ imprudente: a gennaio era bastato che aggiungesse alla sua bio di Twitter l’hashtag #bitcoin per far guadagnare alla criptovaluta il 20 per cento in più. Nei giorni successivi aveva anche affermato di essere un supporter della criptovaluta. A inizio febbraio si era invece detto preoccupato per il valore, definito "troppo alto", causando un nuovo forte calo.

 

Ora cambia nuovamente idea, potenzialmente provocando forti perdite a chi aveva seguito il suo esempio, anche se la valuta rispetto a un anno fa mantiene l’incremento super del +400 per cento.

Bitcoin consuma quanto Egitto e Polonia

La motivazione data per l’inversione di rotta è l’impatto energetico di Bitcoin. Musk ha infatti scritto di essere preoccupato dall’utilizzo di fonti fossili per la produzione della criptovaluta. Per, come si dice in gergo, minarla sono infatti necessari calcoli complessi da parte di server e computer che richiedono elevate quantità di energia elettrica. Lo stesso accade per gestire e verificare le numerosissime transazioni sulla blockchain. Se lo confrontiamo con l’energia consumata dagli stati, attraverso i dati del Cambridge Bitcoin Electricity Consumption Index, Bitcoin sarebbe il 26esimo paese più energivoro al mondo. In un anno consuma tanta elettricità quanto la Polonia e l’Egitto, e metà dell’Italia.

E più si diffonde, più richiede energia: dall’inizio dell’anno scorso il consumo è raddoppiato (+122%). Una realtà conosciuta da tempo, ma di cui Elon Musk sembra però essersi accorto solo ora.

 

A proposito dell'annuncio di Musk, guarda e ascolta qui sotto il commento di Leonardo De Rossi, docente di Blockchain e cryptoasset alla SDA Bocconi, ospite a Sky TG24 Business.