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Ue: Pil italiano crescerà di più nel 2021, ma comunque meno di Spagna e Francia

Economia

La Commissione europea ha rivisto al rialzo le stime del Pil italiano nel 2021 e 2022, rispettivamente a +4,2% e +4,4%. Guarda il video

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Le previsioni economiche europee di primavera segnano un miglioramento delle prospettive. Grazie alle vaccinazioni, all'allentamento delle restrizioni e al Recovery Fund (LO SPECIALE DI SKY TG24), che contribuisce con un aumento dell'1,2% del Pil. Guarda nel video il commento di Gregorio De Felice, capo economista di Intesa San Paolo, ospite di Sky TG24 Business.

Migliorano le stime per l'Italia

L'Italia, per una volta, è prevista crescere al ritmo della media europea al 4,2% nel 2021, recuperando parzialmente il crollo (-8,9%) dell'anno scorso. Le previsioni, come detto, sono in rialzo anche per il nostro paese, che era stimato crescere secondo le analisi precedenti della Commissione europea del 3,8% sia nel 2021 che nel 2022. Ha contribuito, probabilmente, anche il deficit previsto dal governo italiano per quest'anno: dovrebbe infatti raggiungere addirittura l'11,7% del Pil, più dell'anno scorso, per via dei forti incentivi alla domanda e agli investimenti che si vogliono mettere in campo. Un impulso che ovviamente ricadrà sul debito pubblico, previsto dall'Ue poco sotto il 160%.

Francia e Spagna crescono di più

L'ottimismo però non deve distrarre dal fatto che altri paesi europei, che hanno visto ridurre il proprio Pil con la pandemia anche più di quanto accaduto in Italia, cresceranno più di noi. Spagna (+5,9%) e Francia (+5,7%) sono infatti destinate a superarci quest'anno. La Germania (+3,4%) invece segna una previsione minore, ma ricordiamo che il Pil tedesco era calato molto meno di quello italiano l'anno scorso.

Gentiloni: previsioni incoraggianti per l'Italia

Secondo Paolo Gentiloni, commissario europeo per gli affari economici, «le previsioni di crescita per l'Italia, dopo una recessione molto significativa nel 2020, sono
positive e incoraggianti». Il commissario ha sottolineato che per l'Italia «la sfida principale sarà nei prossimi mesi e anni l'attuazione dei programmi di riforma e investimenti che stiamo discutendo del Recovery Fund", perchè è «evidente non solo il contributo dei piani a queste stime di crescita ma anche il fatto che solo l'attuazione di un piano di questa ambizione può rendere la crescita prolungata e duratura».