Pensioni, la recessione può tagliare l’assegno

Economia

Simone Spina

L’andamento del Prodotto Interno Lordo incide sulla rivalutazione delle pensioni. Con un tonfo come quello previsto per quest’anno, nel 2023 potrebbero esserci brutte sorprese. Il governo, per ora, prende tempo

La pesante recessione economica causata dall’epidemia rischia, tra qualche anno, di ridurre le pensioni. Per capire il perché bisogna ricordare come si calcola l’assegno.

Come si calcola l'assegno pensionistico

Sappiamo che, col metodo contributivo, la somma che si riceve varia a seconda di quanti soldi si sono versati all’Inps, o altra cassa di previdenza, mentre si lavorava. Ma, oltre ai nostri versamenti, c’è un altro meccanismo che incide su quel gruzzolo che si accumula mese per mese. La somma messa da parte viene adeguata in base all’andamento del prodotto interno lordo nell’arco degli ultimi cinque anni. In pratica, l’importo della futura pensione dipende anche dal Pil: se questo va male l’assegno futuro può scendere (e viceversa). Con un crollo del Pil che quest’anno può avvicinarsi al 10% il problema si pone. 

Col crollo del pil 2020, quanto si rischia di perdere?

Quanto si potrebbe perdere? Difficile fare calcoli precisi perché i fattori in gioco sono tanti. Alcune stime circolate negli ultimi tempi, parlano di un taglio di oltre dieci euro al mese su una pensione di mille euro. La prima cosa da dire è però che il problema non sembra così urgente. Il tonfo dell’economia previsto quest’anno non avrebbe subito effetto sugli assegni, ma solo a partire dal 2023.

Il Governo spera nel recupero dell'anno prossimo

Questo è uno dei motivi che finora ha spinto il governo a non voler neutralizzare questo pericolo, come invece deciso nel 2015 in seguito alla precedente crisi del debito. Porre un argine, prevedendo che i gruzzoli previdenziali restino inalterati anche se il Pil scende, avrebbe un costo alto per lo Stato: oltre 2 miliardi per il primo anno, una cifra destinata a crescere successivamente. Infine, c’è da tenere in conto che una robusta ripresa potrebbe in parte attenuare l’impatto sulle pensioni, anche se il crollo che c’è in vista, e le incognite sulla pandemia, non fanno ben sperare.

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