Il titolare dell’Economia Gualtieri avrebbe incontrato Mittal a Davos. Dopo il suo rientro in Italia, Conte ha convocato una riunione a Palazzo Chigi con tecnici e ministri competenti. L’intesa deve essere siglata entro il 31 gennaio, ma la trattativa resta in salita
Il dossier sull’ex Ilva arriva alla stretta finale. Un’accelerazione che si è registrata ieri, giovedì 23 gennaio, quando il governo è entrato di nuovo in contatto con i vertici di ArcelorMittal. A Davos, infatti, secondo alcune fonti di maggioranza, il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri avrebbe incontrato Mittal a margine dei lavori del World Economic Forum. L’incontro non è stato confermato da fonti ufficiali, ma in serata il premier Giuseppe Conte - che aveva annullato all'ultimo la sua presenza a Davos - ha convocato a Palazzo Chigi un vertice sul dossier subito dopo il ritorno del titolare del Mef dalla Svizzera.
Trattativa in salita
Il governo italiano e l'azienda franco-indiana cercano un’intesa entro il 31 gennaio, anche se il termine non sarebbe vincolante. Ma la trattativa resta in salita. La memoria presentata il 21 gennaio dai legali dei commissari dell'Ilva - piuttosto tranchant sulla gestione di ArcelorMittal - non sembra aver rasserenato gli animi delle parti. Il nodo principale sarebbe la richiesta dell'azienda di 3.000 esuberi strutturali, oltre all'ingresso dello Stato nell'azionariato con ingenti risorse per la riconversione degli impianti e al ripristino dello scudo penale. Per il governo, secondo alcune fonti, non sarebbero accettabili più di 2.000 esuberi, comunque non strutturali, che godrebbero di ammortizzatori sociali e scivoli per il periodo in cui si attua il piano di risanamento. Quanto alle risorse, l'idea sarebbe quella di destinare all'intervento i circa 400 milioni che potrebbero "avanzare" dai fondi stanziati per il salvataggio della Banca popolare di Bari (in tutto 900 milioni).
Il vertice a Palazzo Chigi
All'incontro a Palazzo Chigi, iniziato poco prima della mezzanotte, c’era anche Francesco Caio, consulente del governo per il negoziato, oltre ad alcuni tecnici. I ministri presenti erano quelli più direttamente coinvolti dal dossier: Gualtieri, il titolare dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli e il ministro del Sud Peppe Provenzano. Patuanelli e Provenzano erano anche al tavolo convocato da Conte sul cosiddetto "cantiere Taranto", ovvero l'insieme delle misure per la città che dovrebbero confluire in un decreto da varare "accelerando il più possibile", ma non prima che sia più chiaro il destino dell'ex Ilva. Nel "cantiere Taranto" è coinvolta anche Invitalia, la società partecipata dallo Stato che dovrebbe intervenire per la parte pubblica nel progetto di riconversione dell'ex Ilva.