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Imu e Tasi 2019, il 16 dicembre scade la seconda rata. Cosa c'è da sapere

Economia

Chi non ha pagato il saldo a giugno, deve versare il conguaglio in base alle aliquote pubblicate sul sito del Mef. Ma anche chi ha liquidato tutto 6 mesi fa deve verificare che queste non siano cambiate. Dall’anno prossimo le due imposte saranno accorpate

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Appuntamento il 16 dicembre con la scadenza della seconda rata di Imu e Tasi 2019, le due tasse che gravano su seconde case e prime case di lusso. Dopo l’acconto versato entro il 17 giugno, i contribuenti interessati dovranno provvedere a saldare i conti con il fisco entro la metà di dicembre. Salvo passi indietro, dovrebbe essere l’ultima volta che le due imposte vengono pagate in questo modo: dal prossimo anno la Tasi (Tributo per i servizi indivisibili) dovrebbe infatti essere accorpata alla nuova Imu (Imposta municipale unica), come previsto dalla manovra per il 2020.

Sbloccate le aliquote comunali 

Se si è scelto di non liquidare le due imposte in un’unica soluzione a giugno, entro il 16 dicembre si deve effettuare il calcolo del saldo e procedere con il versamento attraverso il modello F24 sul sito della propria banca o in cartaceo in posta o in banca. Per sapere a quanto ammonta il conguaglio, bisogna consultare le aliquote comunali pubblicate sul sito del ministero dell’Economia (in mancanza della pubblicazione delle delibere entro il 28 ottobre scorso, sono valide quelle relative al 2018). In questo modo si otterrà la cifra finale, a cui sottrarre quanto già versato in acconto sei mesi fa. Attenzione, però: anche se a giugno si è già pagato il saldo, bisogna comunque verificare che l’aliquota comunale non sia nel frattempo cambiata, nel qual caso si deve calcolare e pagare la differenza.

Chi è esente

Imu e Tasi non devono essere pagate sull’abitazione principale (quella, cioè, dove si ha sia la residenza sia il domicilio; se si abita una casa diversa da quella dove si ha la residenza, su quest’ultima bisogna pagare le tasse) fatta eccezione per le prime case di lusso, dunque accatastate come A1 (abitazioni signorili), A8 (ville) e A9 (castelli, palazzi artistici o storici): questi immobili e le loro pertinenze non sono esenti da Imu e Tasi anche se utilizzati come abitazione principale.