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Fusione Fca-Renault, Francia chiede a Elkann sede a Parigi e posto in Cda. Nissan cauta

Economia

Il ministro delle Finanze, Le Maire, ha incontrato il presidente di Fca per chiedere ulteriori garanzie. Media francesi: accordo trovato sull'organigramma della futura possibile holding. I giapponesi avvertono: rivedere i rapporti coi francesi

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La Francia ha chiesto a Fca ulteriori garanzie nella fusione con Renault, allo scopo di evitare tagli occupazionali e difendere l'interesse nazionale, tra cui il quartier generale operativo del nuovo gruppo a Parigi, un dividendo straordinario per gli azionisti di Renault e un posto al governo in Cda. Lo conferma a Bloomberg un portavoce del ministro delle Finanze, Bruno Le Maire, che ha incontrato nel weekend a Parigi il presidente di Fca, John Elkann.

Media francesi: accordo su organigramma

Secondo Le Monde, intanto, i due gruppi avrebbero trovato un primo accordo sull'organigramma che prevedrebbe "John Elkann, attuale presidente di Fca, al posto di presidente del consiglio d'amministrazione e Jean-Dominique Senard, direttore generale (Ceo) delle due aziende e membro del consiglio". Il tutto per una "durata di quattro anni e dotato di un meccanismo di salvaguardia che permetta di evitare che il potere vada nelle mani di un solo azionista". Sempre secondo Le Monde, negoziati sono in corso "sulla questione di un possibile dividendo eccezionale versato a Renault per compensare un potenziale squilibrio". Fonti del ministero francese dell'Economia ribadiscono inoltre la richiesta che, "con il 7,5% del nuovo insieme, lo Stato (francese) dovrà essere rappresentato al consiglio di amministrazione della holding".

Nissan: rivedere rapporti con Renault

Sulla trattativa tra Francia e Italia interviene anche Nissan, alleato della Casa francese. "La fusione, se realizzata, altererebbe significativamente la struttura del nostro partner Renault. Ciò richiederebbe una revisione fondamentale della relazione esistente tra Nissan e Renault", precisa in una dichiarazione il ceo di Nissan, Hiroto Saikawa. "Dal punto di vista della protezione degli interessi di Nissan, Nissan analizzeremo e prendere in considerazione i rapporti contrattuali esistenti e il modo in cui dovremmo operare in futuro".

La fusione

La fusione vedrebbe nascere un colosso globale dell'auto, forte di una produzione annuale di 8,7 milioni di veicoli, con un valore borsistico di 30 miliardi di euro, quotato alle borse di Parigi, New York e Milano. La presidenza andrebbe a John Elkann, mentre Jean-Dominique Senard, l'attuale n.1 di Renault in questi giorni in Giappone per rassicurare i partner di Nissan, il capo esecutivo. Dinanzi alla preoccupazione espressa nei giorni scorsi da alcuni sindacati, come la Cgt, Fca ha garantito che la fusione non comporterà tagli o chiusure di stabilimenti.