Secondo l'Autorità garante della concorrenza e del mercato, la società avrebbe rifiutato di integrare in Android Auto l'app "Enel X Recharge". Google: "Stiamo rivedendo il provvedimento, continueremo a collaborare con le autorità per risolvere le loro preoccupazioni"
Presunto abuso di posizione dominante: è con questa motivazione che l’Antitrust ha avviato un'istruttoria su Google. Ad annunciarlo, una nota dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato. Il procedimento nei confronti di Alphabet Inc., Google LLC e Google Italy S.r.l. - deciso nella riunione dell'8 maggio - è partito dopo che la società avrebbe rifiutato di integrare nell'ambiente Android Auto l'app "Enel X Recharge". Ieri, aggiunge la nota, i funzionari dell'Autorità hanno svolto ispezioni in alcune sedi delle società interessate con l’aiuto del Nucleo speciale antitrust della Guardia di finanza. In mattinata è arrivato il commento di Google. "Android Auto è progettato pensando alla sicurezza, per ridurre al minimo le distrazioni e garantire che le app possano essere utilizzate in modo sicuro durante la guida. Stiamo rivedendo il provvedimento, continueremo a collaborare con le autorità per risolvere le loro preoccupazioni", ha detto un portavoce.
I motivi dell’istruttoria
L’Antitrust vuole accertare se Google abbia violato l’articolo 102 del TFUE. Nella nota, l’Autorità spiega: “Google, tramite il sistema operativo Android, detiene una posizione dominante nel mercato dei sistemi operativi per smart device e avrebbe rifiutato di integrare nell’ambiente Android Auto l’app ‘Enel X Recharge’, sviluppata da Enel per fornire agli utenti finali informazioni e servizi per la ricarica delle batterie delle auto elettriche”. Android Auto, continua la nota, permette a chi ha uno smartphone Android di utilizzare in modo facile e sicuro alcune app e funzionalità del telefonino quando si è alla guida di un veicolo. Pertanto, spiega l’Autorità, “l’esclusione dell’app Enel X Recharge da Android Auto riduce la fruibilità di tale app da parte degli utenti e limita le possibilità di questi ultimi di usare le utilità dell’app, tra cui la prenotazione delle colonnine di ricarica”.
“Difendere il modello di business della propria app Google Maps”
L’interesse di Google, aggiunge l’Antitrust, “sembrerebbe quello di difendere e rafforzare il modello di business della propria app Google Maps, che offre una vasta gamma di servizi agli utenti finali, tra cui anche informazioni sulla localizzazione delle colonnine per la ricarica delle auto elettriche e indicazioni su come raggiungerle”. “Google Maps – conclude l’Autorità – rappresenta un punto di accesso agli utenti finali nonché al flusso di dati generato dalle attività degli stessi”. Il procedimento, fa sapere l’Autorità, si concluderà entro il 30 maggio 2020.