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Istat, oltre 1 italiano su 4 a rischio di povertà o esclusione sociale

Economia
Foto Archivio Ansa

L’Istituto di statistica registra un miglioramento nel 2017 rispetto al 2016: i residenti sotto o vicini alla soglia calano dal 30% al 28,9%. Sale il reddito medio delle famiglie italiane: nel 2016 raggiunge circa 2.550 euro mensili. Cala la disuguaglianza

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Nel 2017 oltre una persona su quattro in Italia è a rischio di povertà o esclusione sociale. È quanto emerge dalle stime dell’Istat, che registra però un miglioramento rispetto all’anno precedente: la stima dei residenti a rischio cala infatti al 28,9%, dal 30% del 2016. In particolare risulta "pressoché stabile al 20,3% la percentuale di individui a rischio di povertà (era 20,6%) mentre si riducono sensibilmente i soggetti che vivono in famiglie gravemente deprivate (10,1% da 12,1%), come pure coloro che vivono in famiglie a bassa intensità lavorativa (11,8%, da 12,8%)".

Sale reddito medio delle famiglie

Secondo l’Istituto di statistica il reddito netto medio delle famiglie italiane è salito nel 2016 e ha raggiunto circa 2.550 euro mensili, ovvero 30.595 euro l'anno. La crescita è del 2% in termini nominali e del +2,1% in termini di potere d'acquisto rispetto al 2015 (visto che la variazione dei prezzi al consumo è stata pari a -0,1%). La contrazione complessiva dei redditi rispetto ai livelli pre-crisi del 2009 resta notevole, con una perdita in termini reali dell'8,5% per il reddito familiare.

Cala la disuguaglianza

"La crescita del reddito reale nel 2016 è associata, diversamente da quanto osservato nell'anno precedente, a una riduzione della disuguaglianza", osserva l'Istat. Il reddito equivalente del 20% più povero della popolazione è infatti cresciuto del 7,7% in termini reali rispetto al 2015, mentre il reddito del 20% più ricco è aumentato dell'1,9%. I più benestanti hanno un reddito superiore di 5,9 volte a quello dei più poveri (era 6,3 volte). La perdita complessiva accumulata nella crisi rimane più ampia per chi ha redditi i più bassi (-14,3% dal 2009).