È la fotografia sui consumi scattata dall'Istat, che registra una crescita per il quarto anno consecutivo: più 1,6% rispetto al 2016. Un dato che rimane comunque al di sotto dei 2.640 euro del 2011
Le famiglie che vivono nel Nord Italia spendono mediamente 800 euro in più di quelle che vivono al Sud. È una delle fotografie sui consumi scattate dall’Istat, che nel 2017 registra una crescita complessiva della spesa media per il quarto anno consecutivo: le famiglie italiane hanno speso mediamente 2.564 euro al mese, +1,6% rispetto al 2016 e +3,8% nei confronti del 2013, in cui si raggiunse il minimo storico. Il dato rimane comunque al di sotto dei 2.640 euro del 2011, anno cui hanno fatto seguito due di forte contrazione (- 6,4% in totale). Se si considera l’inflazione, poi, aumentata dell’1,2% nel 2017, l’incremento reale risulta meno significativo.
Forti differenze territoriali
Rimangono forti squilibri geografici. Nel Nord-Ovest le famiglie spendono mediamente 2.875 euro al mese, contro i 1.983 euro delle Isole. La spesa media è di 2.844 euro nel Nord-Est, 2.679 euro al Centro e 2.071 euro al Sud. "Si confermano per la spesa per consumi le rilevanti differenze territoriali che caratterizzano il nostro Paese, derivanti da diversi fattori di natura economica e sociale (livello di reddito, livello dei prezzi, comportamenti di spesa)", spiega l'Istat.
Aumentano le disuguaglianze nella distribuzione
Aumentano invece le disuguaglianze nella distribuzione delle spese. Nel 2017 è scesa del 5% la spesa media mensile delle famiglie che consumano meno, mentre quella del decimo che spende di più è aumentata del 4,3%. Se si guarda la nazionalità, le famiglie di soli stranieri spendono in media 945 euro in meno rispetto alle famiglie di soli italiani (1.679 contro 2.624).
Si spende di più per gli alimenti
Nel 2017, le famiglie hanno speso di più per la spesa alimentare, che cresce del 2%, fino a 457 euro mensili. Le spese per vegetali aumentano del 4,2% fino a 63 euro e quelle per frutta del 3,8% fino a 43 euro. La spesa per la carne resta la voce principale e si stabilizza a 94 euro, dopo il calo dell'anno precedente. Al di fuori delle voci di prodotti alimentari più rilevanti, gli incrementi maggiori della spesa riguardano oli e grassi (+10,6%), acque minerali, bevande analcoliche e succhi di frutta e verdura (+7,6%), e caffè, tè e cacao (+6,3%).