In Evidenza
Altre sezioni
altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Bitcoin crolla del 14%, sotto i 12mila dollari

Economia
Il Bitcoin è la più acquistata fra le criptovalute (Getty Images)

I timori su possibili strette al trading della criptovaluta in Cina e Corea del Sud hanno riportato il suo valore a un nuovo minimo dalla prima settimana di dicembre

Condividi:

Colpito dalle possibili strette al trading di criptovalute in Corea del Sud e in Cina, fra i maggiori mercati per il settore, il Bitcoin ha ceduto oltre il 14% del suo valore il 16 gennaio, scendendo per la prima volta al di sotto di quota 12mila dollari dallo scorso dicembre. Il minimo toccato finora è stato di 11.182,71 dollari.

L'importanza degli sviluppi in Asia

Il Bitcoin e le altre criptovalute stanno scontando la prospettiva di maggiori rischi, legati al controllo dei cosiddetti exchanges, le piattaforme sulle quali è possibile acquistare questi gettoni digitali. Lunedì Bloomberg ha infatti riportato indiscrezioni secondo le quali la autorità cinesi sarebbero al lavoro per bloccare l'accesso agli strumenti di trading di criptovalute ancora disponibili nel Paese, dopo aver già disposto lo stop agli exchanges locali e le cosiddette initial coin offerings. In Corea del Sud, invece, Paese i cui scambi pesano per circa il 20% del commercio mondiale di criptovalute, il governo ha fatto sapere (dopo alcuni messaggi contraddittori), che "il divieto" del trading di monete virtuali "resta un'opzione". Il rischio che il Bitcoin possa subire un drastico calo nella domanda per via della chiusura del trading in Cina e Corea del Sud starebbe dunque alla base dell'ondata di vendite. Ma preoccupano anche fattori di carattere più generale.

L'ipotesi regolamentazioni comuni

Lo scorso dicembre la Francia ha proposto di discutere di una regolamentazione comune sulle criptovalute, da introdurre in agenda in occasione del prossimo G20. Secondo il governo francese questo genere di tecnologia, che apre la porta a possibili reati come il riciclaggio e l'uso a beneficio di gruppi terroristici, richiede un intervento congiunto delle varie nazioni. Appena un paio di giorni prima di tale annuncio, il 16 dicembre, il Bitcoin toccava il suo massimo storico a 19.343 dollari: da allora è iniziata una parabola discendente, seguita da un parziale recupero culminato il 6 gennaio (intorno ai 17mila) prima del nuovo scivolone. La vera sfida per il Bitcoin, e la questione chiave per gli investitori, è capire se e in che modo il sistema delle criptovalute potrà essere regolamentato su ampia scala, tenendo conto che il più appetibile dei vantaggi del Bitcoin resta l'anonimato che offre.