Riscaldamento, come risparmiare sulla bolletta del gas
EconomiaCon l'arrivo dell'inverno si torna a fare i conti con efficienza energetica e costo delle materie prime: ecco qualche suggerimento per ridurre le spese
Ogni anno in Italia si spendono circa 35 miliardi di euro in energia elettrica e metano destinati ad illuminare case ed elettrodomestici, nonché ad alimentare gli impianti di riscaldamento. Uno dei principali problemi che condizionano questa importante voce di spesa del bilancio domestico, è la mancata efficienza energetica degli immobili italiani. Tuttavia, risparmiare sul riscaldamento domestico è possibile con qualche piccolo accorgimento.
Il consumo di energia in Italia
Secondo il rapporto del MiSE sull'energia basato su dati Istat ed Eurostat, per soddisfare le esigenze domestiche di energia, tra il 2016 e il 2017 gli italiani hanno consumato più energia rispetto agli anni precedenti. I dati indicano un incremento generale dell'1,5 per cento, con un corrispondente aumento di spesa del 4,1 per cento. Le cause stanno sia nella ripresa dei prezzi della materia energia sia nei prodotti utilizzati. Nel 2017 le case italiane hanno assorbito il 54 per cento di gas naturale ("metano"), il 19 per cento di biomasse, il 16 per cento di energia elettrica, il 4 per cento di calore e il 3 per cento diviso tra gasolio e GPL. Le destinazioni di queste materie prime sono la cucina, gli elettrodomestici, ma soprattutto il riscaldamento della casa. La spesa complessiva per energia elettrica e metano nel 2017 si è attestata sui 35,4 miliardi di euro.
Le strategie per risparmiare sul riscaldamento domestico
Come afferma l'Unione Consumatori Italiani, il primo passo è proprio esaminare l'efficienza energetica dell'appartamento e dell'edificio. Uno stabile male isolato fa aumentare le spese sia per il riscaldamento (sia esso a pavimento o a radiatore), sia - nella stagione estiva - per il raffreddamento a mezzo condizionatori. L'isolamento termico ed energetico passa attraverso le finestre, le pareti, i solai ed il tetto. Intervenire su questi elementi è la prima cosa da fare per iniziare a risparmiare. Un altro intervento taglia-bolletta riguarda la caldaia. Se si è titolari di un impianto di riscaldamento autonomo, meglio scegliere una caldaia a condensazione, che permette di recuperare il calore disperso e riutilizzarlo. Costano un po' di più, ma in poco tempo si ammortizza la spesa (rendono dal 20 al 30 per cento in più). Installata la nuova caldaia, impostate la temperatura tra i 19 e i 20 gradi: troppo calore in casa danneggia la salute e va a pesare fino all'8% in più in bolletta. Inoltre nelle ore notturne è consigliabile spegnere il riscaldamento: grazie al timer potete farlo ripartire circa due ore prima dell'inizio di una nuova giornata.
Come risparmiare sul riscaldamento centralizzato: le valvole termostatiche
Grazie alle valvole termostatiche, obbligatorie per legge dal primo gennaio 2017, è possibile tagliare ulteriormente i costi. Installate sui caloriferi, rendono indipendente il funzionamento dei vari termosifoni e, abbinate ai contabilizzatori, aiutano il condomino a pagare esattamente quello che si consuma. Inoltre, per ottenere una perfetta efficienza energetica è importante avere: una caldaia delle giuste dimensioni, a condensazione in cascata, che ottimizzi al meglio il combustibile; la termoregolazione di ogni radiatore nelle singole case attraverso le valvole termostatiche; e la contabilizzazione individuale del calore.
Come risparmiare con le energie rinnovabili
Installare un impianto fotovoltaico può essere una soluzione più economica per il riscaldamento dell'acqua calda sanitaria. Come sostiene l'Enea, questa fonte energetica rinnovabile può essere applicata a impianti integrati, dove la caldaia è alimentata con acqua preriscaldata da un impianto solare termico, assieme a una pompa di calore alimentata dall'energia solare.
Come risparmiare sul riscaldamento con il pellet
Oltre ai riscaldamenti a gas e gasolio, il riscaldamento domestico può essere alimentato con il pellet. Si tratta di un tipo di combustibile creato con piccoli granuli compressi, prodotti con gli scarti di lavorazione delle segherie e dell'industria del legno, poco costosi rispetto al metano ed ecologici. Questo tipo di combustibile di recupero non aumenta le emissioni di CO2: il legno ha già incamerato l'anidride carbonica durante la sua vita da pianta. Il pellet però va bruciato in apposite stufe, che richiedono un'attenta manutenzione. Inoltre, bisogna fare molta attenzione allo smaltimento delle ceneri.