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Cgia Mestre: la sanità ha debiti con i fornitori per quasi 23 miliardi

Economia

Dal 2011 debito complessivo in calo. Asl in affanno coi pagamenti soprattutto al Sud. La sanità regionale più indebitata è quella del Lazio, seguita da Campania e Lombardia. Azienda sanitaria regionale del Molise peggiore pagatrice: ritardo medio ponderato di 390 giorni

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La sanità italiana ha accumulato un debito con i propri fornitori di 22,9 miliardi di euro. Lo dice la Cgia di Mestre, che ha analizzato la “Relazione sulla gestione delle Regioni” della Corte dei Conti relativa al 2015 (ultima rilevazione disponibile). Sebbene negli ultimi anni lo stock sia in calo, spiega la Cgia di Mestre, l'ammontare del debito commerciale del nostro Sistema sanitario nazionale (Ssn) non è ancora stato ricondotto entro limiti fisiologici.

Asl in affanno coi pagamenti soprattutto al Sud

Soprattutto nel Mezzogiorno, continua la Cgia, le Asl sono in affanno con i pagamenti e mettono in seria difficoltà moltissime piccole e medie imprese (Pmi). “Non è da escludere che in alcune regioni, in particolar modo del Sud, avvengano degli accordi informali tra le parti in base ai quali le Asl o le case di cura impongono ai propri fornitori pagamenti con ritardi pesantissimi ma a prezzi superiori rispetto a quelli, ad esempio, praticati nel settore privato”, spiega il coordinatore dell'Ufficio studi degli Artigiani di Mestre, Paolo Zabeo, analizzando le cause che hanno determinato l'accumulo di un debito così rilevante da parte delle Asl nei confronti dei fornitori. “Se è noto che le Asl pagano da sempre con molto ritardo – dice Zabeo – è altrettanto vero che in molti casi le forniture continuano ad essere acquistate con forti differenze di prezzo tra le varie regioni”.

Lazio Regione più indebitata

La sanità regionale più indebitata è quella del Lazio, con 3,8 miliardi di euro. Seguono la Campania con 3 miliardi di euro, la Lombardia con 2,3 miliardi, la Sicilia e il Piemonte entrambe con 1,8 miliardi di euro ancora da onorare. Se, invece, rapportiamo il debito alla popolazione residente, il primato spetta al Molise, con 1.735 euro pro capite. Seguono il Lazio con 644 euro per abitante, la Calabria con 562 euro pro capite e la Campania con 518 euro per ogni residente.

Debito complessivo in calo

L’Associazione artigiani e piccole imprese, comunque, segnala che dal 2011 il debito complessivo è in costante calo ed è sceso di 15 miliardi di euro (-39,7%). A livello regionale le contrazioni più importanti si sono verificate nelle Marche (-69,5), in Campania (-55,4) e in Veneto (-51). Solo nel Molise e in Umbria la situazione è peggiorata: nel primo caso la crescita è stata del 39,7 per cento, mentre nel secondo caso del 57,7.

Regione Molise peggior pagatrice

L'anno scorso la peggiore pagatrice è stata l'Azienda sanitaria regionale del Molise, che ha pagato i propri fornitori con un ritardo medio ponderato di 390 giorni. L'Asp di Catanzaro, invece, ha saldato i propri debiti dopo 182 giorni, mentre l'Asl Napoli 1 Centro ha rinviato il saldo fattura rispetto agli accordi contrattuali di 127 giorni. Le aziende sanitarie più virtuose, invece, sono state l'Usl Umbria 1 e l'Azienda sanitaria universitaria di Trieste: nel primo caso gli impegni economici assunti sono stati onorati con 24 giorni di anticipo, nel secondo caso con 13. Per quanto riguarda i tempi medi di pagamento praticati nel 2016 e riferiti alle sole forniture di dispositivi medici (fonte Assobiomedica), in Molise il saldo della fattura è avvenuto mediamente dopo 621 giorni, in Calabria dopo 443 giorni e in Campania dopo 259 giorni. Se teniamo conto che la legge in vigore stabilisce che i pagamenti delle strutture sanitarie debbano avvenire entro 60 giorni dall'emissione della fattura, nessun valore medio regionale rispetta questo termine. Tuttavia, ricorda il segretario della Cgia, Renato Mason, il servizio sanitario nazionale resta fra i migliori in Europa.