In Evidenza
Altre sezioni
altro

Nel 2016 crollano i nuovi pensionati: -22,2%. Assegni fermi a 987 euro

Economia

Il numero di persone che ha terminato l'attività lavorativa è passato da 570.002 nel 2015 a 443.477 nello scorso anno. I dati dell'Inps mostrano gli effetti della riforma del sistema previdenziale, dopo i nuovi requisiti scattati a gennaio 2016

Condividi:

Crolla il numero di nuovi pensionati nel 2016: dai 570.002 del 2015 si è scesi ai 443.477 dello scorso  anno, con un calo del 22,2 per cento. Gli assegni restano inchiodati a 987 euro, portando degli effetti benefici alle casse del sistema  previdenziale. Sono questi i dati dell'Inps, contenuti nel monitoraggio dei flussi  di pensionamento, elaborati dall'agenzia Adnkronos. Dati che mostrano gli effetti della riforma del sistema previdenziale, con i nuovi requisiti scattati dal primo gennaio del 2016.

Nuovi requisiti - Nel dossier si ricorda che il 2015 è stato “un anno di staticità di tutti i requisiti”, mentre nel 2016 “sia i requisiti di età per la vecchiaia sia quelli di anzianità per la pensione anticipata sono  aumentati di 4 mesi”. Inoltre per le donne, a partire dal primo gennaio 2016, è scattato un ulteriore incremento del requisito di età, richiesto per la pensione di vecchiaia, rispettivamente pari a 18 mesi per le lavoratrici dipendenti e 12 mesi per le lavoratrici autonome. Anche per l'assegno sociale sono cambiate le regole, con l'innalzamento di 4 mesi del requisito di età. Dall'altro lato, l'Istituto di statistica ricorda che ci sono delle “eccezioni” rispetto al metodo di calcolo, che si possono applicare ricorrendo  all'opzione donna; inoltre ci sono i 137.095 esodati che sono  rientrati nelle prime sette salvaguardie.

Le differenze tra le categorie - Il gruppo più consistente di persone che terminano l'attività lavorativa è quello dei dipendenti, che rappresentano quasi la metà della platea complessiva: erano 319.077 nel 2015 e sono scesi  a 252.131 nel 2016, con un calo del 21 per cento. Per loro l'assegno medio  aumenta di 3 euro, passando da 1.218 a 1.221 euro. La riduzione dei nuovi pensionati si aggira sulle stesse percentuali per la categoria dei commercianti, che passa da 56.809 del 2015 a 43.232 dello scorso anno (-23,9%). Per loro, però, la pensione scende di 24 euro, passando da 935 euro a 911 (-2,6%). Risultati simili si registrano per gli artigiani: il  numero dei nuovi pensionati passa da 73.792 a 56.749 (-23,1%), mentre  l'assegno viene tagliato di 39 euro (da 985 euro del 2015 si arriva a 946 euro dello scorso anno). Anche il numero dei coltivatori diretti che lasciano il lavoro si avvicina alle percentuali delle altre categorie (-21,5%), passando da 36.797 unità a 28.882. In questo caso, l'assegno si riduce di 18 euro (da 633 euro a 615 euro).
La pensione sociale è quella che ha ridotto più di tutte le categorie, in percentuale, il numero di nuovi percettori con un taglio del 28,7 per cento, passando da 48.297 a 34.411 unità. L'assegno aumenta, invece, di 4 euro, passando da 395 nel 2015 a 399 euro nel 2016. Infine ci sono i parasubordinati, che da quota 35.230 nuovi pensionati del 2015 passano a 28.072 dello scorso anno (-20,3%). Cresce invece di 28 euro  l'assegno, che da 164 euro arriva a 192 euro.