Oltre 600mila aziende in Italia sono guidate da giovani che hanno meno di 35 anni. E quasi un quinto di quelle attive nel settore delle telecomunicazioni sono a trazione giovanile. E' la fotografia scattata nel 2016 da Unioncamere e InfoCamere
Quasi un quinto delle imprese attive nel settore delle telecomunicazioni è guidato da un under 35. E su 100 nuove imprese che si occupano di Tlc e internet, ben 52,4 fanno capo a un giovane. Sono alcuni dei dati relativi al 2016 che emergono da una ricerca curata da Unioncamere e InfoCamere, che fotografa lo stato dell’arte in tema di imprenditorialità giovanile nel nostro Paese: sono oltre 600mila le aziende italiane guidate da giovani uomini e donne con meno di 35 anni, per l’esattezza 608.204. Stando ai dati del Registro delle Camere di commercio, nei dodici mesi da poco trascorsi i giovani imprenditori della penisola hanno messo a segno un saldo positivo, tra aperture e chiusure, pari a 63.646 unità (+10,2%).
Non solo Tlc - Il settore delle telecomunicazioni conta oggi 2.200 imprese di giovani, poco meno di un quinto di tutte quelle esistenti. Va forte tra gli under 35 anche il settore finanziario: sono 3.400 le imprese giovanili in questo settore, quasi il 50% delle nuove attività fondate in questo comparto. A trazione giovane sono inoltre il 46% delle neonate attività di parrucchieri, barbieri, estetisti. Lo zoccolo duro dell'imprenditoria giovanile restano però quattro settori tradizionali: oltre il 60% delle attività registrate si concentra infatti nel commercio (174mila imprese), nelle costruzioni (85mila), nel turismo (62mila) e, a sorpresa, in agricoltura (52mila).
Basilicata in pole - La Basilicata è la regione in cui le imprese giovanili hanno particolarmente accelerato il passo nel 2016: +16,7% il saldo tra iscrizioni e cessazioni e +1.078 le imprese. A seguire il Molise (+14,7% e +570) e il Trentino Alto Adige (+13,8% e +1.294). I tassi di crescita più contenuti si registrano invece in Abruzzo (+7,1%, +1.094), Valle d'Aosta (+8,5%, +102) e Sicilia (+8,8%, +5.389).
In valori assoluti, la classifica è però guidata da Lombardia (+8.800 imprese), Campania (+8.600) e Lazio (+7.600). A livello provinciale, spicca l'intraprendenza dei giovani materani (+429 imprese nel 2016 con un tasso di crescita del 18,3%), seguiti dai nuoresi (+562, +16,4%) e dai potentini (+649, +15,7%). Considerando i valori assoluti, ottime le performance dei giovani a Roma (+5.514, +12%), Napoli (+4.667, +11,7%) e Milano (+3.738, +12,8%).
Giovani ma accorte - Imprese giovani ma anche accorte nella scelta della forma giuridica da adottare: aumentano di quasi il 16% le società di capitali (quasi 113mila). Aumenti superiori al 9% anche per le società di persone e le ditte individuali, che, con 435mila imprese registrate a fine 2016, restano la forma giuridica più diffusa anche tra i giovani capitani d'impresa.
“Innovazione e tradizione” - "Innovazione ma anche riscoperta e valorizzazione delle tradizioni del nostro Paese sembrano guidare le scelte d'impresa dei giovani", sottolinea il presidente di Unioncamere, Ivan Lo Bello. "Se il digitale è certamente il futuro delle economie avanzate, la ricchezza e varietà delle produzioni agricole e agroalimentari sono una peculiarità dell'Italia che i giovani stanno evidentemente riscoprendo. E questo avrà effetti positivi sotto molti punti di vista. Non ultimo, quello della cura e della tutela del territorio".