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L'albero di Natale, tra storia e leggende

Cronaca
L'albero di Galleria Vittorio Emanuele II, a Milano (Getty Images)

Dai primi riti pagani alle influenze greche, fino al ruolo della regina Vittoria e di Margherita di Savoia. Così l'abete è diventato il simbolo delle feste

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Pagana, antichissima e – per secoli – in trasformazione. È la storia che porta l'abete a diventare l'albero di Natale. Una tradizione partita probabilmente dal Nord Europa e diffusasi ovunque, assumendo anche una connotazione religiosa.

Le prime tracce

Le prime tracce sono da ricercare in usanze che con il Natale non hanno nulla a che fare. Già celti e vichinghi addobbavano gli alberi per celebrare alcune ricorrenze pagane, come il solstizio d'inverno. In particolare, al centro delle cerimonie c'erano gli alberi sempreverdi (come l'abete), interpretati come simbolo di forza e buon augurio perché capaci di reggere ai mesi di buio senza perdere le proprie foglie. Anche i romani guardavano agli alberi sempreverdi come segno di auspici positivi, tanto da addobbare case e scambiarsi rami di pino durante le Calende di gennaio.

Dal paganesimo al cristianesimo

Non è chiaro però come un simbolo pagano sia diventato una presenza all'interno delle celebrazioni religiose, e in particolare alla nascita di Cristo. Sia per gli egizi che per i greci, l'abete era simbolo di nascita e di rinascita. Nella Bibbia, ci sono diversi riferimenti al legno e agli alberi. Ma è probabilmente nel Medioevo che si crea una saldatura tra riti pagani e simbologia religiosa. L'abete addobbato come albero di Natale inizia a consolidarsi probabilmente nelle zone a nord del Reno. E non è un caso che proprio le città di lingua tedesca siano, ancora oggi, tra le più affezionate ai mercatini natalizi. Fino al XVII secolo, però, l'albero di Natale apparteneva solo alle piazze e ai luoghi pubblici. Da questo momento in poi inizia a entrare nelle case. E dal nord Europa inizia a marciare verso sud, dove sono spesso le famiglie reali a volerlo. Nell'800 si consolida la sua presenza in Austria, poi in Francia e Svizzera. Si allarga alla Gran Bretagna, anche per questioni di matrimonio: l'usanza dell'albero viene infatti importata dal principe Alberto di Sassonia-Coburgo-Gotha, marito della regina Vittoria e di origini germaniche.

L'albero di Natale in Italia

A lungo l'Italia non è stata intaccata dalla tradizione, probabilmente anche per l'influsso della Chiesa cattolica, che bollava l'albero di Natale (ormai non più pagano) come appartenente alla tradizione protestante. Decisiva pare sia stata la regina Margherita, che lo volle al Quirinale. Da allora la diffusione ha accelerato anche in Italia, con una definitiva affermazione nel corso del '900 (in particolar modo dal secondo dopoguerra in poi). La saldatura, probabilmente definitiva, tra l'albero di Natale e le celebrazioni cattoliche è arrivata in tempi relativamente recenti: solo durante il pontificato di Giovanni Paolo II l'albero di Natale è arrivato a fare mostra di sé in piazza San Pietro a Roma.