Doppio passaporto, come si fa ad ottenerlo

Cronaca
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In alcuni Stati non è concesso, in Italia sì. Laddove non è obbligatorio rinunciare alla propria nazionalità per ottenere il doppio documento, è necessario - in ogni caso - ottenere la cittadinanza del Paese per il quale se ne fa richiesta

Avere una doppia cittadinanza, e di conseguenza un doppio passaporto, può essere un notevole vantaggio, sia per gli italiani che vogliono acquisire una seconda nazionalità, sia per gli stranieri che vogliono diventare (anche) italiani. Tuttavia, non tutti gli Stati permettono ad un cittadino di avere un doppio passaporto: alcuni Paesi, anche all’interno dell’Ue, infatti, lo vietano costringendo il richiedente a rinunciare al passaporto d'origine. Altri (tra cui l'Italia) hanno invece stretto degli accordi che, a certe condizioni, consentono di avere due cittadinanze. Nello specifico, dal 4 giugno 2010, i cittadini che si naturalizzano nei Paesi firmatari non perdono più la cittadinanza italiana.

Come si ottiene la doppia cittadinanza in Austria

Essendo un Paese confinante, uno di quelli ai quali gli italiani chiedono la doppia cittadinanza è l'Austria. Quest'ultima risulta tra i Paesi firmatari dell’accordo: un italiano che vuole ottenere la cittadinanza austriaca non deve rinunciare alla nazionalità di origine. Affinché Vienna conceda la cittadinanza, e di conseguenza il passaporto, è necessario che: il cittadino risieda per almeno sei anni ininterrotti sul territorio austriaco, sia incensurato tanto in Austria quanto all’estero. Il richiedente deve anche dimostrare che negli ultimi tre anni prima della domanda sia stato autonomo (ovvero abbia un contratto di lavoro, un’impresa personale o uno status di libero professionista), attesti la conoscenza della lingua nazionale (il tedesco) con un livello certificato (almeno) B1 e conosca la storia e la legislazione austriaca. La cittadinanza diventa automatica, invece, se almeno uno dei due genitori è austriaco.

Come si ottiene la doppia cittadinanza in Germania

A partire dal 22 dicembre 2002, in seguito a un accordo fra l’Italia e la Germania, è venuto meno il requisito della perdita della cittadinanza precedente: così, un cittadino italiano ha diritto all’acquisto della nazionalità tedesca (conservando quella italiana) se: risiede regolarmente in Germania da almeno otto anni, si riconosce nell’ordinamento libero e democratico della Costituzione tedesca, non svolge attività contrarie ai principi garantiti dalla Costituzione, è in grado di sostenere sé stesso e i propri familiari senza dover ricorrere ai sussidi previsti dal Sozialgesetzbuch, la codificazione tedesca sul welfare, non ha subito condanne penali (con eccezione di reati lievi), dimostra una sufficiente conoscenza della lingua e della cultura tedesche. La legge tedesca, inoltre, prevede che la cittadinanza possa essere concessa anche ai familiari del cittadino italiano che ne faccia richiesta, in particolare al coniuge e ai figli minori anche se non risiedono regolarmente in Germania da almeno otto anni. Possono ottenere il doppio passaporto anche i richiedenti sposati con un cittadino tedesco. In questo caso è sufficiente che i partner siano uniti da almeno due anni e che il richiedente viva legalmente in Germania da soli tre anni. Infine, i bambini nati da almeno un genitore tedesco, anche fuori dal Paese, possono ottenere senza problemi la cittadinanza tedesca.

Doppia cittadinanza in Italia per gli stranieri

L’Italia è uno di quei Paesi che permette la doppia cittadinanza, a meno che non sia espressamente vietata dalla nazione della quale si ha il primo passaporto. Si può richiedere la nazionalità italiana sia per matrimonio sia per residenza. Nel primo caso è previsto che il cittadino straniero (o apolide) sposato con un cittadino italiano possa acquistare la cittadinanza quando, dopo il matrimonio, risieda legalmente da almeno due anni nel territorio. Nel caso ci siano dei figli, nati o adottati dalla coppia, i tempi e i termini vengono ridotti della metà. Se si vuole ottenere il passaporto per residenza è necessario che: il cittadino straniero sia figlio o nipote in linea retta di cittadini italiani per nascita e residente legalmente in Italia da almeno 3 anni. Il cittadino straniero maggiorenne, adottato da cittadino italiano, sia residente legalmente in Italia da almeno 5 anni, successivi all'adozione. Se il cittadino proviene da un Paese Ue, invece, deve essere residente legalmente in Italia da almeno 4 anni. In caso di richiedente apolide o rifugiato, è obbligatorio che sia residente legalmente in Italia da almeno 5 anni, mentre se il cittadino è extracomunitario deve essere residente legalmente in Italia da almeno 10 anni.

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