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L’antisemitismo cresce anche in Italia, mai così tanti episodi come ad ottobre. I DATI

Cronaca

Raffaele Mastrolonardo

Secondo i dati dell’Osservatorio sul tema del CDEC il mese appena concluso è stato quello in cui si sono registrati più episodi negli ultimi anni. 280 i casi da gennaio. Crescono gli episodi offline

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Sono 44 gli episodi di antisemtisimo registrati in Italia nell’ottobre 2023. Ma non è il numero in sé a preoccupare, quanto il fatto che sia la cifra mensile più alta di cui si abbia notizia almeno negli ultimi otto anni. Il conteggio di ottobre porta il totale del 2023 a 280 eventi. Anche in questo caso, si tratta - quando mancano ancora due mesi alla fine dell’anno - del dato annuale più ingente almeno dal 2009. 

 

Le statistiche confermano che anche in Italia si sta verificando un incremento degli episodi che prendono di mira gli ebrei, sia online che nella vita reale, dopo il massacro del 7 ottobre portato avanti dall’organizzazione islamista Hamas e la reazione del governo israeliano a Gaza. L’emergenza, come noto, riguarda tutta Europa

 

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I numeri

I numeri che certificano la situazione provengono dall’Osservatorio suill’antisemitismo della Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea (CDEC) che dal 1975 monitora il fenomeno nel nostro Paese. La tendenza, raccontano le statistiche dell’Osservatorio, mostra un incremento già in atto da tempo, ma il balzo di queste ultime settimane si distingue egualmente per portata. Per trovare un altro mese che si avvicini a ottobre 2023 bisogna tornare a gennaio 2020 quando gli episodi documentati furono 39. 

 

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Al di là delle fluttuazioni mensili che possono dipendere da vari fattori, i dati annuali rivelano un trend in crescita. E dicono che il 2023, non ancora concluso, può già considerarsi l’anno peggiore da questo punto di vista. 

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“I casi - spiega Gadi Luzzatto Voghera, direttore della Fondazione CEDC - stanno esplodendo. E stanno aumentando soprattutto gli episodi che avvengono nella vita reale rispetto all’universo digitale. Azioni concrete come danneggiamenti alle pietre d’inciampo, scritte sui muri e minacce dirette alle persone. Per fortuna siamo ancora al livello di minaccia ma la situazione va monitorata con attenzione”. 

 

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Anche perché gli episodi di cui tiene traccia il monitoraggio sono sicuramente inferiori rispetto alla realtà. “Il nostro database soffre sicuramente di under-reporting. I volontari monitorano costantemente ma numerosi episodi restano certamente fuori: il ragazzino ebreo insultato a scuola non necessariamente denuncia il fatto”, conclude Luzzatto Voghera. 

 

Come detto, l’Italia non è il solo Paese in cui il fenomeno dell’antisemtisimo sta facendo registrare un pericoloso aumento di diffusione. Negli Stati Uniti, tra il 7 e il 31 ottobre, si calcola un incremento del 400% degli episodi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Un salto in alto del 609% è stato invece registrato nel Regno Unito e del  240% in Germania (periodo 7-15 ottobre in questo caso).