St3pny, lo youtuber-star accusato e assolto per evasione fiscale

È stato uno dei primi influencer italiani, giovanissimo, a sfruttare la piattaforma YouTube per creare contenuti di intrattenimento e informazione sui videogiochi. Con tono umoristico e ironico, tra tutorial e dettagliate opinioni sui giochi più popolari del momento, è riuscito a conquistare milioni di giovani, arrivando ad avere più di 4mln di follower. LA VICENDA GIUDIZIARIA Lui è Stefano Lepri, noto come St3pNy, youtuber fiorentino di 31 anni e tra gli influencer più seguiti d’Italia. La doccia fredda arriva nel 2021, quando in seguito ad una indagine della Guardia di Finanza, la Procura di Firenze lo condanna in primo grado ad 8 mesi di reclusione per evasione fiscale. Uno shock per lui e tutti i suoi seguaci. Nel 2017, è la tesi dell’accusa, Stefano Lepri aveva guadagnato quasi 345 mila euro come influencer e youtuber, senza però aver presentato la dichiarazione IVA e senza essere titolare di partita IVA: Lepri, concludono i finanzieri, ha quindi evaso le tasse per oltre 75.000 euro. Dopo la condanna la fama crolla, i complimenti sul web lasciano il posto a insulti e commenti cattivi, la notizia è ripresa da tutti i media nazionali. Lui, dal suo canale YouTube, si difende: “sono innocente e non ho mai evaso l’IVA. Quello che mi contestano -prosegue - è la modalità con cui ho pagato le tasse, che la Guardia di Finanza ritiene sia sbagliata. Sono pronto quindi a pagare un eventuale multa, ma io non sono un evasore. Nel frattempo – conclude – mi auguro che la categoria degli youtuber venga regolamentata per evitare che altri come me si ritrovino nella stessa situazione”. LA SENTENZA D’ASSOLUZIONE La svolta arriva, 4 anni dopo, l’11 novembre del 2025. La Corte di Appello di Firenze lo assolve dalle accuse di evasione fiscale relative all'anno 2017. La sentenza riconosce a Lepri che non aveva l'intenzione di evadere le imposte, ma aveva semplicemente omesso di presentare la dichiarazione IVA. La Corte inoltre riconosce che lo youtuber abbia agito in buona fede, dichiarando ai fini IRPEF tutti i guadagni e stipulando contratti regolari con pagamenti tracciabili e trasparenti. IL VIDEO CON LA DIFESA Tra le lacrime, Stefano Lepri, appresa la notizia dell’assoluzione, commenta questi anni difficili e di dolore. E lo fa con un video, come è abituato a fare, parlando direttamente ai suoi follower: “Non è stato per niente facile, è stato come avere una lama che è sempre conficcata dentro di te e non riesci a non pensarci e non riesci a far finta di niente”. E aggiunge: “Voi non potete nemmeno immaginare. Perché è una questione di credibilità e responsabilità verso le altre persone. Qui si parla di attacco alla reputazione di una persona. Io lavoro con la mia faccia e ciò che mi è accaduto mi ha completamente distrutto”. E poi lo sfogo più duro, contro chi in questi anni lo ha deriso e insultato, cavalcando l’onda dello shitstorm: “Ragazzi io vi ho odiati - il messaggio mandato in video dal suo canale - . Tutte le volte che avete scritto cose pensando di essere simpatici io vi ho odiati dal mio profondo del cuore. Perché non potevo fare niente: era la mia parola contro quella del giudice. Potevo solo attendere il momento giusto, il momento in cui la verità sarebbe venuta a galla”. E ha aggiunto: “Ma adesso mi sento libero, tutta la verità è venuta finalmente a galla. E io mi sento libero”. Una storia che ha acceso il dibattito sulla necessità di regolamentare l'attività degli influencer. In Italia, non esiste ancora una disciplina fiscale specifica per gli influencer, che sono considerati lavoratori autonomi e sono soggetti a tassazione autonoma. Tuttavia, l'Autorità garante per le comunicazioni ha emanato linee guida per gli influencer, che prevedono la trasparenza e la correttezza delle attività pubblicitarie.

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Ketty Riga